"Sigismondo Malatesta, che dalla Grecia riporta come unica preda di guerra il corpo di Gemisto per dargli sepoltura nel tempio Malatestiiano di Rimini (Anche se oggi è stato convertita in chiesa, il tempio, rimane il monumento pagano che segna l'apoteosi artistica del Rinascimento italiano), Quelle spoglie ostinatamente arrivarono a Rimini sfidando le profezie dell'implacabile Giorgio di Trebisonda, che promette morte sicura, A Sigismondo, se non scaraventa subito in mare le ossa dell'empio filosofo; Bessarione che riconosce in Venezia l'erede di quanto di valido aveva la sua patria, e le dona perciò i codici, oggi conservati alla Biblioteca Marciana, che contengono l'ineguagliabile pensiero greco: sono, entrambi, simboli eloquenti, sotto il mito del rinascere, del nascere di una nuova età della cultura occidentale".
Ezra Pound lo ricordò come "il miglior perdente della storia".
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