domenica 24 luglio 2016

Raffaele Bendandi... l'uomo che prevedeva i terremoti



Nacque nel quartiere tradizionalmente denominato Filanda Vecchia, da un'umile famiglia che non potè permettergli di andare avanti con gli studi superiori (ultimò le scuole elementari, un corso di specializzazione per il disegno tecnico e fece l'apprendista da un orologiaio); nonostante ciò all'età di 10 anni era già appassionato di astronomia e geofisica, tanto da costruirsi da solo un telescopio e alcuni giroscopi (in effetti, divenne uno scultore di legno per professione). In seguito al sisma di Messina del 28 dicembre 1908, si appassionò ai terremoti e riuscì, secondo lui, anche a predirli. Dopo l'esperienza come apprendista presso un orologiaio, si iscrisse a una Scuola d'Arte, in Emilia, per divenire un intagliatore di candelabri e statue sacre. Durante la Grande Guerra servì come meccanico in una squadriglia aerea. Si può definire il Bendandi come un ricercatore autodidatta, che nel 1920 formulò la propria teoria «sismogenica».

Questa teoria ebbe origine durante una passeggiata lungo il bagnasciuga, mentre prestava servizio di guardia facendo la naja: nel 1919 intuì che la crosta terrestre, così come le maree, è soggetta agli effetti di attrazione gravitazionale della Luna. La sua teoria per la previsione dei terremoti (mai riconosciuta dalla comunità scientifica) era basata sul fatto che la Luna e gli altri pianeti (insieme al Sole) sono la causa dei movimenti della crosta terrestre; che effettivamente si rigonfia, deforma e pulsa con tempi e ritmi dipendenti dalla posizione dei corpi celesti. Andò avanti con gli studi anche sfruttando una sorta di mini laboratorio posto in una profonda grotta dell'Appennino tosco-romagnolo.

Una sua prima involontaria previsione la fece per il terremoto della Marsica il 13 gennaio 1915, quando si accorse che il 27 ottobre dell'anno precedente aveva lasciato un appunto al riguardo.

Fino ad allora erano in pochi a credere alle sue teorie; il 23 novembre 1923 davanti al notaio di Faenza decise di far scrivere una sua previsione: il 2 gennaio 1924 si verificherà un terremoto nelle Marche. Il terremoto effettivamente si verificò, ma due giorni dopo. Ciononostante il Corriere della Sera gli dedicò la prima pagina, chiamandolo Colui che prevede i terremoti; la sua fama così crebbe anche a livello internazionale. Nei suoi studi si occupò anche di astronomia, geofisica, magnetica, studi cosmici e atmosferici, e della radioattività atmosferica in relazione a scopi atomici.Oltre ai suoi personali, la sua principale attività era quella di falegname; grazie a questa attività costruì e riuscì a vendere alcuni suoi modelli di sismografi, anche in America. Riuscì nel suo piccolo a dotarsi anche di una piccola biblioteca scientifica.


Immagine dal sito https://upload.wikimedia.org/

Durante il periodo fascista, precisamente nel 1927 dapprima fu nominato da Mussolini Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia, ma poi venne diffidato dal pubblicare ulteriori previsioni sui terremoti in Italia, pena l'esilio; in realtà egli continuò a farlo, ma su altri giornali americani.

Dopo averlo studiato a fondo, nel 1931 Bendandi affida all'Accademia Pontificia il metodo da lui scoperto per interpretare il ciclo undecennale del Sole, e nel seguito riesce autofinanziandosi a pubblicare "Un principio fondamentale dell’Universo", dove descrive la sua precedente scoperta.

Durante la sua vita, precisamente nel 1959, Bendandi scoprì anche un nuovo pianeta all'interno del sistema solare tra Mercurio ed il Sole, cui diede il nome della sua città natale, Faenza.

Solo successivamente, nel 1972 l'astronomo americano Wood e nel 1976 l'astronomo inglese Smith portarono avanti il metodo elaborato dal Bendandi per la previsione dei movimenti tellurici, andando a migliorarne l'analisi ed i risultati.

Anche il terremoto del Friuli nel 1976 fu previsto dalla sua teoria; inutilmente lui cercò di avvisare le autorità competenti, le quali lo trattarono come un ciarlatano.

Venne trovato morto, forse per cause misteriose, il 3 novembre 1979, nella sua casa-osservatorio in via Manara 17 di Faenza.

Bendandi, attraverso il suo metodo, ha anche predetto una scossa di terremoto devastante per la città di Roma e aree limitrofe per il giorno 11 maggio 2011, e un altro sisma di dimensioni ancora più apocalittiche per tra il 5-6 aprile 2012, quando parecchie scosse di terremoto colpiranno a macchia di leopardo tutta la terra.

In questa ultima predizione, tra l'altro, molti vedono anche le catastrofiche profezie Maya per il 2012.

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