Mussolini? Nacque e morì di sinistra. Ma a lui interessava solo il potere.
Parola di Indro Montanelli
“Da vero politico italiano, a lui interessava solo il potere. Arrivarci da
destra o sinistra, era per lui indifferente. Ed infatti c’è arrivato da
tutt’e due le parti, usando il manganello contro le piazze rosse per
conquistare i ceti moderati di destra, vogliosi di ordine, ed inaugurando
una politica assistenziale, autarchica e protezionista che gli conquistava i
ceti popolari, smaniosi di sussidi. Mussolini ebbe sempre due facce. Anche dopo aver indossato la marsina di Capo del Governo di Sua Maestà, il suo cuore seguitò a battere a sinistra: tant’è vero che, appena salito al
potere, tentò l’accordo coi vecchi “compagni” socialisti (e forse fu questo
il vero motivo per cui Matteotti, che a questo accordo si opponeva con tutte
le sue forze, fu ucciso, anche se non per ordine di Mussolini). Ed a questi
amori socialisti il pover uomo (perché tale, e niente altro, fu nel finale
della sua avventura) tornò con la Repubblica di Salò, definita appunto
“sociale”, che rimise in circolazione alcune figure del suo passato
populista e barricadero come Nicola Bombacci, la cui vicenda è rivelatrice.
(…)
Per concludere, caro Bertorello: il fascismo non fu né di destra né di
sinistra, in quanto fu di tutt’e due secondo le opportunità del momento.
Tuttavia, pur nei suoi sbandamenti ideologici (il suo nazionalismo e il suo
gerarchismo erano certamente di destra, e di una brutta destra, così come lo statalismo e l’assistenzialismo erano di sinistra, e di una brutta
sinistra), una sua coerenza almeno sentimentale Mussolini la ebbe: nato a
sinistra, a sinistra volle morire. Ed anche un’altra c’è da riconoscergliene: nato povero, morì povero”.
destra o sinistra, era per lui indifferente. Ed infatti c’è arrivato da
tutt’e due le parti, usando il manganello contro le piazze rosse per
conquistare i ceti moderati di destra, vogliosi di ordine, ed inaugurando
una politica assistenziale, autarchica e protezionista che gli conquistava i
ceti popolari, smaniosi di sussidi. Mussolini ebbe sempre due facce. Anche dopo aver indossato la marsina di Capo del Governo di Sua Maestà, il suo cuore seguitò a battere a sinistra: tant’è vero che, appena salito al
potere, tentò l’accordo coi vecchi “compagni” socialisti (e forse fu questo
il vero motivo per cui Matteotti, che a questo accordo si opponeva con tutte
le sue forze, fu ucciso, anche se non per ordine di Mussolini). Ed a questi
amori socialisti il pover uomo (perché tale, e niente altro, fu nel finale
della sua avventura) tornò con la Repubblica di Salò, definita appunto
“sociale”, che rimise in circolazione alcune figure del suo passato
populista e barricadero come Nicola Bombacci, la cui vicenda è rivelatrice.
(…)
Per concludere, caro Bertorello: il fascismo non fu né di destra né di
sinistra, in quanto fu di tutt’e due secondo le opportunità del momento.
Tuttavia, pur nei suoi sbandamenti ideologici (il suo nazionalismo e il suo
gerarchismo erano certamente di destra, e di una brutta destra, così come lo statalismo e l’assistenzialismo erano di sinistra, e di una brutta
sinistra), una sua coerenza almeno sentimentale Mussolini la ebbe: nato a
sinistra, a sinistra volle morire. Ed anche un’altra c’è da riconoscergliene: nato povero, morì povero”.
Indro Montanelli – Le stanze, BUR
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