giovedì 23 giugno 2016

Un testo fondamentale per capire le concezioni sacro religiose del Veneto legato al governo della Serenissima Repubblica. L'anno iniziava il primo marzo al risveglio della primavera

Un testo interessante di Moreno Menini: "Nostalgia dell'eterno ritorno nel capodanno Veneto"
"Nostalgia dell'eterno ritorno nel capodanno Veneto" Il Capodanno Veneto al 1 Marzo era celebrato nelle nostre campagne sotto una miriade di nomi: Brusa Marso, Bati Marso, Trato Marso, Nar incontra Marso, Cantar Marso, Osade de Marso, Sella Marso, Fora Febraro etc. Questa antichissima festa sacra dell’anno nuovo, nella quale il tempo viene ritualmente sacrificato per rigenerarsi a nuova vita, si è conservata nel Folklore del Veneto (e di qualche altra località dell’Altaitalia) fino al secondo dopoguerra. Dalla loro analisi emerge la certezza arcaica che la vita umana e cosmica non terminano con la morte ma possono sempre ricominciare un “nuovo inizio”. Nella tesi presentata da questo volume anche la Storia e l’Arte hanno tratto linfa dalle feste del Capodanno Veneto: intorno al 1000 d.C. Venezia celebrerà il suo “nuovo inizio”, l’indipendenza politica e culturale da Bisanzio, istituzionalizzando il 1 Marzo come suo Capodanno ufficiale. A partire dallo stesso periodo i più grandi maestri scultori, pittori e miniatori della Valpadana eterneranno la scena di questi riti sul mese di Marzo degli splendidi Calendari Medievali Cristiani che adornano le nostre Chiese e Palazzi.

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