Il mistero del Meccanismo di Anticitera
Una guida stellare di 2200 anni faL’oggetto più misterioso nella storia della tecnologia è una guida filosofica del cielo. Un’opera di microingegneria che, attraverso un complesso sistema a ruote dentate, ha predetto i movimenti dei corpi celesti del Sole, della Luna. E le eclissi. Il Meccanismo di Anticitera risale a circa il 200 avanti Cristo. L’autore è ignoto. Ed è un anacronismo: troppo sofisticato per l’epoca. Le conoscenze teoriche, come il rotismo differenziale, arriveranno molti secoli dopo. E anche la precisione dell’assemblaggio sembra impossibile per la grecia antica (alcune componenti hanno le dimensioni di 7 millimetri). In più si è sempre creduto che la civiltà che lo ha costruito non aveva conoscenze astrali così sofisticate. E, tra i reperti archeologici finora scoperti, non c’è niente che gli somigli.
Il Meccanismo è stato ritrovato, per caso, da un gruppo di pescatori di spugne che si rifugiarono sull'isola di Cerigotto per mettere al riparo la loro barca. Mentre aspettavano il ritorno delle acque tranquille decisero di occupare il tempo esplorando il fondale: la sorpresa fu incredibile. Da allora le ipotesi su cosa fosse questa strana macchina si sono avvicendate. Completamente ossidata e ridotta in frammenti, di cui solo il 40 per cento è sopravvissuto al tempo, è impossibile da ricostruire.
Oggi è conservato al Museo Nazionale di Atene e, a maggio, un gruppo di ricercatori è riuscito a spiegare parte del funzionamento e, soprattutto, a cosa serviva. Tutto è stato raccontato in un numero speciale della rivista di storia della scienza Almagest. I lavori di ricerca sono iniziati dodici anni fa, con analisi ai raggi x dei frammenti sopravvissuti. Poi, con il progredire della tecnica, sono stati fatti ulteriori passi in avanti. Grazie alla scansione 3D computerizzata, più di cento anni dopo il ritrovamento, è stato possibile ricostruire le iscrizioni presenti sulla parte esterna del meccanismo. Alcune di queste sono alte solo 1,2 millimetri e, a causa dello stato di conservazione dell’oggetto, erano rimaste illeggibili.
Una guida stellare di 2200 anni faL’oggetto più misterioso nella storia della tecnologia è una guida filosofica del cielo. Un’opera di microingegneria che, attraverso un complesso sistema a ruote dentate, ha predetto i movimenti dei corpi celesti del Sole, della Luna. E le eclissi. Il Meccanismo di Anticitera risale a circa il 200 avanti Cristo. L’autore è ignoto. Ed è un anacronismo: troppo sofisticato per l’epoca. Le conoscenze teoriche, come il rotismo differenziale, arriveranno molti secoli dopo. E anche la precisione dell’assemblaggio sembra impossibile per la grecia antica (alcune componenti hanno le dimensioni di 7 millimetri). In più si è sempre creduto che la civiltà che lo ha costruito non aveva conoscenze astrali così sofisticate. E, tra i reperti archeologici finora scoperti, non c’è niente che gli somigli.
Il Meccanismo è stato ritrovato, per caso, da un gruppo di pescatori di spugne che si rifugiarono sull'isola di Cerigotto per mettere al riparo la loro barca. Mentre aspettavano il ritorno delle acque tranquille decisero di occupare il tempo esplorando il fondale: la sorpresa fu incredibile. Da allora le ipotesi su cosa fosse questa strana macchina si sono avvicendate. Completamente ossidata e ridotta in frammenti, di cui solo il 40 per cento è sopravvissuto al tempo, è impossibile da ricostruire.
Oggi è conservato al Museo Nazionale di Atene e, a maggio, un gruppo di ricercatori è riuscito a spiegare parte del funzionamento e, soprattutto, a cosa serviva. Tutto è stato raccontato in un numero speciale della rivista di storia della scienza Almagest. I lavori di ricerca sono iniziati dodici anni fa, con analisi ai raggi x dei frammenti sopravvissuti. Poi, con il progredire della tecnica, sono stati fatti ulteriori passi in avanti. Grazie alla scansione 3D computerizzata, più di cento anni dopo il ritrovamento, è stato possibile ricostruire le iscrizioni presenti sulla parte esterna del meccanismo. Alcune di queste sono alte solo 1,2 millimetri e, a causa dello stato di conservazione dell’oggetto, erano rimaste illeggibili.
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