Peppe Caridi
LA NOTTE DEL SOLSTIZIO
LA NOTTE DEL SOLSTIZIO
E' la notte del Solstizio d'Estate 2016, che quest'anno scocca alle 22:43 UTC del 20 giugno (le 00:43 del 21 Giugno in Italia): per pochi minuti, quindi, il momento del Solstizio combacerà con la fatidica data convenzionale del 21 giugno. Ma quest'anno c'è una coincidenza speciale e rarissima: la notte del Solstizio, infatti, combacia con la Luna piena. Una circostanza rarissima che accade una volta ogni 70 anni, e che quindi per molti una sola volta nella vita. Ma il solstizio è molto altro: un giorno di particolare importanza sin dall'antichità, nel quale molte culture ancora oggi celebrano vari eventi. Dal punto di vista scientifico, il Sole si trova alla sua declinazione massima e quindi alla sua massima altezza sull'orizzonte.
Il Sole e il suo simbolo, il fuoco, sono al centro di tutte le religioni delle antiche civiltà e rappresentano le divinità positive, contrapposte a quelle tenebrose e malvagie. Astronomi e sacerdoti, quindi, all'alba della civiltà, si identificano. Altari e osservatori astronomici si confondono. Non c'è da stupirsi, quindi, se in ogni tempo e luogo il giorno del Solstizio viene celebrato con feste, falò, rituali magici e religiosi. Ancora oggi si celebra la natività cristiana di Giovanni Battista, uno dei personaggi più importanti della storia biblica. Non a caso è anche conosciuta come "la notte di San Giovanni", che cade tra il 23 ed il 24 Giugno. Nel corso di questa notte si usa bruciare le vecchie erbe nei falò e andare alla raccolta delle nuove oltre che mettere in atto diversi tipi di pratiche per conoscere il futuro perchè, come dice il detto, " San Giovanni non vuole inganni". La festa di San Giovanni è una celebrazione legata intimamente alle credenze pagane, pre-cristiane, ed al periodo della raccolta delle piante e delle erbe da usare nelle operazioni magiche.
In Gran Bretagna, a Stonehenge, sopravvivono gli imponenti ruderi di un tempio druidico: due cerchi concentrici di monoliti che raggiungono le 50 tonnellate. L'asse del monumento è orientato astronomicamente, con un viale di accesso al cui centro si erge un macigno detto "pietra del calcagno" (Heel Stone). Al solstizio d'estate il Sole si leva al di sopra della Heel Stone. Pare che alcune combinazioni tra i macigni permettessero di prevedere le maree e le eclissi di Luna e di Sole secondo un ciclo di 56 anni. Stonhenge, insomma, sarebbe non solo un tempio, ma anche un calendario, un osservatorio e una calcolatrice.
Stonehenge all'alba del solstizio d'estate (21 giugno 2005)
Tracce di culti solari si incontrano in tutto il mondo, dalla Polinesia all'Africa alle Americhe, e giungono fino ai nostri giorni: per gli eschimesi il Sole è la Vita mentre la Luna la Morte, in Indonesia il Sole si identifica con un uccello e con il potere del volo, tra le popolazioni africane primitive la pioggia è il seme fecondatore del dio Amma, il Sole, creatore della Terra. Ma facciamo qualche passo indietro. Per gli Inca, la cui massima fioritura si ha intorno al quindicesimo secolo, la divinità Inti è il Sole, sovrano della Terra, figlio di Viracocha, il creatore, e padre della sua personificazione umana, l'imperatore. Attorno a Cuzco, capitale dell'impero, sorgono i Mojones, torri usate come "mire" per stabilire i giorni degli equinozi e dei solstizi. A Macchu Picchu, luogo sacro degli Inca, si può ancora vedere il Torreon, una pietra semicircolare incisa per osservazioni astronomiche, e l'Intihuatana, un orologio solare ricavato nella roccia.
Sin dai tempi più remoti il cambio di direzione che il sole compie tra il 21 e il 22 giugno, è visto come un momento particolare e magico. Il "sole che rotola via" è associato, in un certo senso, alla testa del San Giovanni decapitato, che nella memoria religiosa si sovrappone al sole che cambia direzione. La trasversalità di queste tradizioni, comuni a popoli così diversi, è facilmente spiegabile. In molte zone d'Italia ancora oggi si svolgono riti e feste di origine pagana, che la Chiesa ha cercato di cancellare, non riuscendoci completamente, perché tali credenze sono radicate nelle usanze popolari. Così oggi, per la festa di San Giovanni, si svolgono celebrazioni con questa strana mescolanza di elementi sacri e profani.
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