Il tempietto circolare, interamente costruito in mattoni, coperto a cupola e preceduto da una facciata accentuatamente concava nella quale si aprono quattro nicchie destinate ad altrettante statue è il cosiddetto Tempio di Romolo, ma sappiamo con precisione che questi non è dedicato né al famoso fondatore di Roma né tantomeno a quel Romolo figlio di Massenzio: l'ipotesi più accreditata, fino a poco tempo fa, era che si trattasse del Tempio dei Penati, ma recentemente gli esperti sembrano più propendere verso l'identificazione dell'edificio con il Tempio di Giove Statore, fondato, secondo la leggenda, da Romolo e dove i Romani, inseguiti dai Sabini dopo il famoso Ratto delle Sabine, avrebbero opposto la prima, valida resistenza.
Il portale è fiancheggiato da due colonne di porfido, con capitelli di marmo bianco, che sostengono una cornice, anch'essa di marmo bianco, riccamente intagliata; la porta in bronzo è quella originale e conserva ancora la serratura perfettamente funzionante.
Teodorico il Grande, re degli Ostrogoti, e sua figlia Amalasunta donarono a papa Felice IV nel 527 una sala del Tempio della Pace , che fu trasformata nella basilica dedicata ai Santi Cosma e Damiano. In quell'occasione venne unita col tempio di Romolo e fu aperta una porta tra i due complessi. Il tempio divenne allora il vestibolo della chiesa.
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