"La Pietra della Vita" , noto masso, oggetto di culto fin dai tempi
più remoti. Si trova all'interno dell'area del Santuario di Oropa forse
il più importante dei monti sacrisulle pendici dei monti non molto
distante da Biella, a nord-est della chiesa principale, parzialmente
murato all'interno di una capella costruita nel 1700 per cercare di
nasconderlo. E' interessante notare che questo luogo di pellegrinaggio
monumentale è uno dei maggiori d'Italia e
forse il luogo di culto mariano più antico dell'occidente. Oggetto di
culto una statua lignea che rappresenta una MADONNA NERA, reminescenza
dei culti precristiani della Dea, simbolo femminile della Fecondità
della Terra. Secondo la leggenda portata qui da S.Eusebio nel 369 mentre
si nascondeva dalla persecuzione dei pagani che popolavano il piemonte.
In realtà, la statua venerata nella basilica antica è di fattura
gotica, probabilmente risalente al 1200. Sembra ovvio comunque che
questo fosse già un importantissimo luogo di culto naturale
precristiano. Sappiamo infatti dagli scritti di Mario Trompetto, che "in
Vercelli prevaleva il politeismo romano mentre nelle valli alpine e nel
Monferrato si conservava intatto il culto degli antichi celti tra i
quali la venerazione di grandi massi erratici. Dove rifulse l'animo
apostolico di Eusebio fu l'impegno nell'eliminare il paganesimo
specialmente nei centri di antichissimo culto come ad Oropa e a Crea
sostituendo il culto delle deità femminili celtiche con il culto della
Madre di Dio, Maria."
Sta di fatto che le prime cappelle e poi il santuario sorsero in un luogo già sacro, tra un gruppo di massi erratici considerati magici, un bosco sacro celtico e una fonte di acqua ancora oggi considerata miracolosa dai fedeli. La Basilica antica sorge su una delle pietre, considerata così sacrà che è stata lasciata a vista anche all'interno con tanto di candele e di offerte.
Proprio qui troviamo la santissimo madonna nera e il dipinto di Sant'Eusebio che come un druido benedice le popolazioni e gli animali della valle stando in piedi sulle pietre magiche, esattamente come San Cornelio a Cranac.
Sta di fatto che le prime cappelle e poi il santuario sorsero in un luogo già sacro, tra un gruppo di massi erratici considerati magici, un bosco sacro celtico e una fonte di acqua ancora oggi considerata miracolosa dai fedeli. La Basilica antica sorge su una delle pietre, considerata così sacrà che è stata lasciata a vista anche all'interno con tanto di candele e di offerte.
Proprio qui troviamo la santissimo madonna nera e il dipinto di Sant'Eusebio che come un druido benedice le popolazioni e gli animali della valle stando in piedi sulle pietre magiche, esattamente come San Cornelio a Cranac.
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