mercoledì 2 ottobre 2019

Le figlie del mare

Le nove Telchine dalla testa di cane e dalle mani a forma di pinne, figlie del Mare, nacquero a Rodi dove fondarono le città di Camiro, Ialiso e Lindo; di lì emigrarono a Creta che abitarono per prime. Rea affidò alle loro cure Posidone bambino, e per lui esse forgiarono il tridente così come, molto tempo prima, avevano forgiato per Crono il falcetto con cui egli castrò il padre suo Urano; e furono inoltre le prime a scolpire simulacri degli dèi.
Zeus decise tuttavia di distruggerle con un diluvio poiché avevano esercitato la loro malefica influenza sul tempo facendo alzare nebbie mediante magia e disseccando le messi con zolfo e acqua dello Stige. Avvertite da Artemide le Telchine si rifugiarono oltre mare: alcune in Beozia, dove edificarono il tempio di Atena a Teumesso, altre a Sicione, altre in Licia, altre ancora a Orcomeno, dove si trasformarono nei cani che sbranarono Atteone. Ma il diluvio di Zeus raggiunse e sommerse le Telchine di Teumesso; Apollo, in veste di lupo, distrusse le Telchine della Licia, benché esse cercassero di placarlo edificando un nuovo tempio; e non si ebbe più notizia delle Telchine di Orcomeno. Corre voce tuttavia che alcune di loro vivano ancora a Sicione.


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