venerdì 25 ottobre 2019

Riti pagani adattati al cristianesimo

Statua di Saint Guénolé, all’interno della Cappella di Prigny, Moutiers en Retz, Loire-Atlantique, Francia. L’edificio è stato costruito nell’XI secolo ed è dedicato a uno dei “santi fallici”, diffusi nelle campagne del Medioevo, ai quali si rivolgevano le donne afflitte da sterilità. Per ottenere il dono di avere bambini esse si sfregavano contro la statua del Santo e si recavano devotamente in pellegrinaggio presso le sorgenti miracolose che sgorgavano presso le cappelle dedicate a lui. La reputazione attribuita al personaggio è dovuta probabilmente all’assonanza del suo nome con il termine latino gignere, “generare, partorire”. A queste qualità, le credenze popolari aggiungevano in generale poteri taumaturgici e ritenevano il Santo in grado di intervenire non solo sulla fecondità delle donne, ma anche di aiutare i bambini nell’imparare a camminare, di guarire dalle verruche e dalle nevralgie, nonché di allontanare le tempeste che minacciavano i raccolti. Ancora oggi, le ragazze in cerca di un’anima gemella lasciano degli spilli appuntati sul piede della statua del Santo (simbolo fallico?) sperando di vedere esaudito il proprio desiderio (vedi particolare in basso).
Vi sono altri casi consimili. Presso Ménerbes, in Provenza, si trova una località chiamata Pied de Moustier (podium monasterium) dove sorgeva un antico monastero dedicato a San Faustino. Secondo Jacques-Antoine Dulaure, la gente del posto pronunciava il nome del santo come San Foutin, “e dal momento che spesso essa giudica le cose in base al loro nome, considerava che San Foutin fosse degno di rimpiazzare San Priapo, e gli conferiva tutte le sue prerogative” (Dulaure 1885, p. 235).
A Varages, nel Var, si celebrava ugualmente San Photin o San Foutin. La sera precedente il primo Maggio si tagliava un “albero di maggio”, che veniva eretto presso la piazza della chiesa e veniva lasciato in quel luogo fino alla festa del Santo, la prima domenica di Giugno. In quell’occasione, l’albero veniva portato fino alla cappella di San Foutin, sull’altura che domina il villaggio. L’albero era infine bruciato alla festa di San Giovanni. Il legame tra la fertilità umana e quella vegetale, rappresentata dall’albero, è in questo caso particolarmente evidente....

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