Uno dei monumenti antichi più misteriosi è certamente il cosiddetto Cubo di Zoroastro, un edificio di epoca Achemenide.
Molti studiosi ritengono che il Cubo di Zoroastro, che si trova nell’area archeologica di Naqsh-i-Rustam, sia un sepolcro reale achemenide. La struttura è cinta da un muro costruito in epoca Sassanide che reca un’iscrizione composta in tre lingue, databile al III secolo a.C. ad opera di re Shapur I.
Naqsh-i-Rustam si trova a circa 12 chilometri da Persepoli, nella provincia di Fars. Tra le emergenze archeologiche, quella più antica è un rilievo che risale al 1000 a.C. e raffigura un uomo con un copricapo piuttosto strano, che gli archeologi ritengono essere di origine elamita. Proprio quest’affresco dà nome al sito, Nashq-i-Rustam, infatti, significa “immagine di Rustam”, perchè una leggenda locale vuole che vi sia raffigurato l’eroe mitico Rustam.
A Naqsh-i-Rustam si trovano le tombe dei re che fecero grande la Persia: Dario I, Serse, Ardashir I e Shapur I
Le tombe dei sovrani Achemenidi sarebbero quattro, scavate nella roccia ed a notevole altezza dal suolo. Sono conosciute come “le quattro croci persiane” per la forma della loro facciata. Il sito, poi, è conosciuto come Salib, traduzione della parola persiana Chalipa, croce. L’ingresso a ciascuna tomba è al centro di una croce che si apre su una piccola camera. Qui il sovrano giaceva in un sarcofago. Si credeva che la trave orizzontale di ciascuna delle facciate delle tombe fosse l’esatta replica dell’entrata del palazzo di Persepoli.
Una delle tombe è stata identificata dalle iscrizioni che la accompagnano e sarebbe la sepoltura di Dario I. Le altre tre apparterrebbero a Serse , Artaserse e Dario II . Una quinta, incompiuta, doveva essere quella di Artaserse III, che regnò solo due anni. Alcuni studiosi, invece, ritengono dovesse essere la sepoltura di Dario III, ultimo sovrano della dinastia Achemenide. Le tombe furono saccheggiate durante la conquista dell’impero achemenide ad opera di Alessandro Magno.
Molti studiosi ritengono che il Cubo di Zoroastro, che si trova nell’area archeologica di Naqsh-i-Rustam, sia un sepolcro reale achemenide. La struttura è cinta da un muro costruito in epoca Sassanide che reca un’iscrizione composta in tre lingue, databile al III secolo a.C. ad opera di re Shapur I.
Naqsh-i-Rustam si trova a circa 12 chilometri da Persepoli, nella provincia di Fars. Tra le emergenze archeologiche, quella più antica è un rilievo che risale al 1000 a.C. e raffigura un uomo con un copricapo piuttosto strano, che gli archeologi ritengono essere di origine elamita. Proprio quest’affresco dà nome al sito, Nashq-i-Rustam, infatti, significa “immagine di Rustam”, perchè una leggenda locale vuole che vi sia raffigurato l’eroe mitico Rustam.
A Naqsh-i-Rustam si trovano le tombe dei re che fecero grande la Persia: Dario I, Serse, Ardashir I e Shapur I
Le tombe dei sovrani Achemenidi sarebbero quattro, scavate nella roccia ed a notevole altezza dal suolo. Sono conosciute come “le quattro croci persiane” per la forma della loro facciata. Il sito, poi, è conosciuto come Salib, traduzione della parola persiana Chalipa, croce. L’ingresso a ciascuna tomba è al centro di una croce che si apre su una piccola camera. Qui il sovrano giaceva in un sarcofago. Si credeva che la trave orizzontale di ciascuna delle facciate delle tombe fosse l’esatta replica dell’entrata del palazzo di Persepoli.
Una delle tombe è stata identificata dalle iscrizioni che la accompagnano e sarebbe la sepoltura di Dario I. Le altre tre apparterrebbero a Serse , Artaserse e Dario II . Una quinta, incompiuta, doveva essere quella di Artaserse III, che regnò solo due anni. Alcuni studiosi, invece, ritengono dovesse essere la sepoltura di Dario III, ultimo sovrano della dinastia Achemenide. Le tombe furono saccheggiate durante la conquista dell’impero achemenide ad opera di Alessandro Magno.
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