"Grande è l'Artemide degli Efesini!"
Radunati attorno a questo grido di battaglia, i cittadini greci di Efeso difesero l'effige della Patrona della loro città dall'inconoclastia e dalla dersione di Saul di Tarso (San Paolo Apostolo), un giudeo (disgraziatamente) cittadino romano, trai primi cristiani, che avrebbe voluto farla rimuovere dal suo Tempio, una delle Sette Meraviglie del Mondo Antico.
Una "Dea Madre", l'Artemide di Efeso, volendo colpevolmente
sintetizzarne all'osso i riferimenti teologici, non soltanto tellurici, e
per questo accomunata alla Pachamama sud americana.
Una Dea, quest'ultima, al centro di recenti polemiche intracattoliche e di un finto scontro tra cristiani "progressisti" e "conservatori".
Nel corso del Sinodo sull'Amazzonia, sono state esibite nel corso di rituali apparentemente folkloristici alcune statue di divinità indigene, tra cui una triplice immagine della Madre Terra. La, diciamocelo, triste pagliacciata, si è poi conclusa con la solita Messa, nella quale, come sempre, vengono evocati Geova, Dio d'Israele, Abramo, Isacco e Giacobbe, e rievocato attraverso l'Eucarestia il sacrificio e la resurrezione del suo figlio Joshua-Gesù, nato e sempre vissuto in "Palestina", "Giudea" o "Israele" che dir si voglia. Un brutto pasticcio. Nulla di tradizionalmente "pagano", anzi...
Apparentemente, tutto ciò altro non è che un triste caso di sincretismo unidirezionale tra due culture a noi aliene, quella ebraica della Chiesa e quella incaico-amazzonica, superficialmente cristianizzata, dei conversos indigeni. Ben vista dalle frange della Chiesa più vicina al papa, questa bizzarra cerimonia è stata fin da subito accusata di "paganesimo", "idolatria", "massoneria" e "satanismo" da parte dei "tradizionalisti", vale a dire tutta quell'accozzaglia fai da té di nostalgici dei trasformismi e adattamenti teologico-politici cristiano-cattolici, del recente o remoto passato, differenti dall'imperante globalismo attuale "bergogliano".
Ed ecco che è arrivata pronta la "vendetta": un paio di "tradizionalisti" hanno rubato, dalla Chiesa in cui era esposta, la statuetta incriminata che secondo i bergogliani dovrebbe essere Miriam detta "Maria" di Nazareth, "con soltanto le fattezze di Pachamama", e l'hanno gettata nel Tevere.
"Giustizia è fatta, contro il paganesimo e l'idolatria", è stata la risposta quasi univoca del popolo cristiano "conservatore", vale a dire quello che va dagli atei devoti teocon filosionisti ai nostalgici del rito antico predicanti il più becero antisemitismo... che dire, una galassia decisamente disunita, eccetto su un particolare: passare la giornata - ovviamente su internet - a berciare e tuonare contro "i pagani", "il ritorno del paganesimo" e "questa società pagana", che dove sia non lo sappiamo perché decisamente non vediamo attorno a noi i Mores patrii rispettati e la Pax Deorum Hominumque ristabilita. Come se il problema di questo mondo non fosse l'ateismo, il materialismo, l'avidità e la menzogna, ma un ritorno ad antiche tradizioni e religioni che non hanno mai propagandato questi disvalori.
Un corollario di casi umani ha detto la sua, genericamente nel modo più ignorante possibile, qualcuno anche argomentando in modo colto, mettendo in campo qualche idea in più, anche se confusa. Essenzialmente, il filone centrale, che mette d'accordo un po' tutti, è che i due giustizieri della notte, uno dei quali, a detta sua, altro non sarebbe che il famigerato "Padre" Fabbri, noto soggetto dei reality spazzatura e della movida romagnola, avrebbero fatto più che bene non tanto a punire le sbandate dottrinarie della Chiesa - legittimo da parte di un cattolico - ma per aver "affossato il paganesimo".
"Il paganesimo", quella cosa primitiva, da "selvaggi", da trogloditi, come appunto questi amazzonici, "gentaglia che vive sugli alberi", "poco più che scimmie", "dediti a una cultura primitiva" e falsamente convertiti al cristianesimo. Nulla importa a costoro che i costumi di queste tribù e la loro religione originaria siano stati accomunati al "paganesimo" di Platone, Pitagora, Marco Aurelio, Augusto, Proclo, Aristotele, Alessandro Magno... i padri greci e romani ai quali tutto il mondo moderno, cristianesimo in primis, è costretto, con sommo travaso di bile, ancora a rifarsi nel campo del diritto, delle lettere, della filsofia, delle scienze e della stessa Teologia.
Non sono mancati richiami a Teodosio o all'Inquisizione Spagnola. Non sono mancati nemmeno i soliti "tradizionalisti senza una Tradizione", i rigattieri dell'occulto, che si sono schierati dalla parte dei cowboys di questo "cattolicesimo" sciacquato nelle puritane acque del Potomac. "La Pachamama è un culto tellurico, panteista, oscuro, matriarcale, demetrico-ctonio-lunare-amazzonico" non come "la Vergine Maria, figura divina propria di una tradizione evoluta". (Lo sappiamo tutti che esiste una gerarchia trai Numi e i diversi culti, non dovete spiegarcelo voi atei).
E qui ritorniamo ad Efeso, e alla Artemide degli Efesini che è anche la nostra Diana: fu soltanto con il concilio di Efeso, nel 431, che il culto della Madonna, così come lo conosciamo, venne teorizzato nel cristianesimo. Prima di allora, la Madonna altro non era che Miriam di Nazareth, la ragazza ebrea che ebbe l'onore di partorire Gesù detto il Cristo, il Figlio della Trinità. Gran parte degli aspetti teologici e iconogafici della Madonna provengono da "Tradizioni evolute", piaccia oppure no: dall'Italia e da Roma, dalla Grecia, dall'Asia Minore, dalla Mesopotamia e dall'Egitto, senza dimenticare il mondo celtico. Maria di Nazareth non era Nera come la Madonna di Loreto, non era triplice come certe rappresentazioni laziali, non era bionda con gli occhi azzurri, non volava in cielo, non schiacciava un serpente, non aveva la Luna come attributo, né il manto stellato. Piaccia o non piaccia, rispecchino o meno ANCHE la speculazione teologica cattolico-cristiana sulla Madonna, sono tutte iconografie che ritroviamo nelle Tradizioni autoctone d'Europa e Medioriente. E pure altrove... anche in Sudamerica! Buttassero via tutte le statue e i dipinti della Madonna. Buttassero via la Natività così simile a Iside e Horus, o Semele con Dioniso, buttassero via la Pietà di Michelangelo, eco della morte di Attis e Osiride. Buttassero via pure il loro adorato crocifisso-feticcio con cui credono di spaventare vampiri e musulmani mannari nelle scuole, forse un po' troppo simile ad altre divinità appese all'Albero del Mondo.
Ma loro lo sanno, e sanno di mentire.
Dalle frange "progressiste" non sono giunti particolari piagnistei. Si è parlato genericamente di "bravata" e di "ignoranza". In fondo, lo sanno pure loro che se la sono presi con uno "stupido idolo da selvaggi", utilizzato dal gesuita Bergoglio per convertire quegli "stupidi abitanti della foresta". Che diamine, mica hano gettato un Michelangelo o un Raffaelllo...
Dalle frange "tradizionaliste" è giunta una lucidissima disamina da parte di un vescovo amazzonico: "quella è una divinità pagana, dunque UN DIAVOLO, e hanno fatto bene. Noi queste cose, in Amazzonia, le vediamo tutti i giorni."
Ma anche: "Pachamama equivale a Cibele e ad Astarte, forze diaboliche del paganesimo antico. È la Madre Terra ed è diabolico adorarla perché la Terra è sottomessa al potere di Cristo e di Maria, non può essere oggetto di adorazione".
A seguire, il plauso indiscriminato dei sopracitati atei devoti e feccia conservatrice annessa, forte con i deboli, debole con i forti.
Lucido e coerente, però, perdonandogli la consueta ignoranza sulla teologia antica, poiché Tellus, Gaia, e non certo Cibele, assume quei connotati nelle tradizioni greca e italica. Per un cristiano, per un abramitico, NULLA può essere oggetto di venerazione, gratitudine, rispetto, eccetto il loro Dio e le sue ipostasi. Tra l'uomo e QUEL "dio", connotato come "di Israele", non c'è nulla... anzi, c'è il pervasivo potere del Diavolo. Ci sono un mondo e un cielo vuoti, senza Dei. Le radici dell'ateismo e della modernità stessa passano di qua, oltre che quelle dello sfruttamento indiscriminato di qualsiasi cosa non sia "Dio" da parte della Tecnica.
"C'è il Diavolo", per costoro, nel vedere DIO (quello vero, che non può essere "di Israele" o quantomeno non in via esclusiva) rispecchiarsi (non esaurirsi!) nella Natura, nella Folgore, nell'Acqua, nella Terra. "Cè il Diavolo" nell'onorare gli Antenati. "C'è il diavolo" dietro a miliardi di induisti, buddisti, taoisti, scintoisti che non vogliono sentir parlare di Cristo, che ne hanno fatto e ne faranno volentieri a meno. "C'è il Diavolo" in migliaia e migliaia di anni di Storia durante il quale l'umanità ha eretto civiltà, amato, pregato e rispettato valori profondi e trascendenti, senza farlo in nome del "Dio di Israele". "C'era il Diavolo" quando, più di duemila anni, i nostri Avi costruivano le basi della nostra Identità ignorando bellamente Geova e Cristo.
Il bersaglio, dunque, non sono "gli idoli degli indios", ma la nostra Civiltà, la nostra Terra, i nostri Antenati. Non dobbiamo neanche osare pensare che forse non è così "stupido" e "anacronistico" onorare la Madre Terra Italia e la Legge del Padre Giove, scritta nei cieli italici, sopra italici monti.
Vorrebbero una Nazione la cui identità è prima Cristiana che Italiana e Romana? Dove l'aderenza alla tribù della Nuova Alleanza del Nuovo Israele valga più della Stirpe e della Terra "non sottoponibile a venerazione"? Rifiutano di ricordare che il Dio Padre, che è nei Cieli, i padri fondatori della Nazione lo chiamarono GIOVE, IUPPITER, ottimo e massimo, e non "YHWH" o "Geova"? Rinnegano così la loro lingua, il loro diritto, la loro tradizione, come se Cristo e non Roma li avesse resi diversi dai "selvaggi" che tanto disprezzano?
Ebbene, facciano come i loro "fratelli maggiori". Comprino, rubino o invadano un angolino di Medioriente, o ovunque altrove possano trovarsi a loro agio, e fondino una Repubblica Cattolica, teocratica . Si scannino con i fratelli maggiori, e minori, e con tutto il parentado per quattro pietre di cui narrano testi in lingue barbare e incomprensibili ad orecchie abituate a Virgilio, Omero e all'Edda Poetica.
Fino a prova contraria il mondo è esistito, esiste ed esisterà per sempre anche senza i loro tragicomici battibecchi. L'Anima della Terra, la "Pacha Mama", se vogliamo chiamarla così, assieme a tutti le gerarchie Divine, uraniche e telluriche, encosmiche ed ipercosmiche, sarà ancora ringraziata e onorata da milioni di uomini per migliaia di anni quando tutti avranno dimenticato questo bizzarro incidente della Storia spirituale dell'uomo.
Se gli eroi della guerra civile cristiana sono, da una parte, Bergoglio e, dall'altra, "Padre" David il Vikingo, a ben poco serviranno i millenarismi crociati dell'"ala destra" o gli appelli contro il fratellastro mezzalunato, così come i tentatativi sincretisti di accalappiarsi la fedeltà delle masse impoverite o post-tribali d'Asia, Africa e America. Stavolta, per davvero, siamo di fronte allo svuotamento e alla fine di una forma religiosa, morta per sole cause interne.
Nato dalla violenza e sviluppatosi nel compromesso, invecchiato nel folklore, oggi il cristianesimo muore, nella farsa... e nel suo Alzheimer ormai in fase terminale torna bambino, regredendo ai tempi in cui gettava e spaccava le statue.
E ancora noi risponderemo: "Grande è l'Artemide degli Efesini!".
"Non compriamo niente... Andate via!"
#SocietasHesperiana #Pachamama #Vaticano
Una Dea, quest'ultima, al centro di recenti polemiche intracattoliche e di un finto scontro tra cristiani "progressisti" e "conservatori".
Nel corso del Sinodo sull'Amazzonia, sono state esibite nel corso di rituali apparentemente folkloristici alcune statue di divinità indigene, tra cui una triplice immagine della Madre Terra. La, diciamocelo, triste pagliacciata, si è poi conclusa con la solita Messa, nella quale, come sempre, vengono evocati Geova, Dio d'Israele, Abramo, Isacco e Giacobbe, e rievocato attraverso l'Eucarestia il sacrificio e la resurrezione del suo figlio Joshua-Gesù, nato e sempre vissuto in "Palestina", "Giudea" o "Israele" che dir si voglia. Un brutto pasticcio. Nulla di tradizionalmente "pagano", anzi...
Apparentemente, tutto ciò altro non è che un triste caso di sincretismo unidirezionale tra due culture a noi aliene, quella ebraica della Chiesa e quella incaico-amazzonica, superficialmente cristianizzata, dei conversos indigeni. Ben vista dalle frange della Chiesa più vicina al papa, questa bizzarra cerimonia è stata fin da subito accusata di "paganesimo", "idolatria", "massoneria" e "satanismo" da parte dei "tradizionalisti", vale a dire tutta quell'accozzaglia fai da té di nostalgici dei trasformismi e adattamenti teologico-politici cristiano-cattolici, del recente o remoto passato, differenti dall'imperante globalismo attuale "bergogliano".
Ed ecco che è arrivata pronta la "vendetta": un paio di "tradizionalisti" hanno rubato, dalla Chiesa in cui era esposta, la statuetta incriminata che secondo i bergogliani dovrebbe essere Miriam detta "Maria" di Nazareth, "con soltanto le fattezze di Pachamama", e l'hanno gettata nel Tevere.
"Giustizia è fatta, contro il paganesimo e l'idolatria", è stata la risposta quasi univoca del popolo cristiano "conservatore", vale a dire quello che va dagli atei devoti teocon filosionisti ai nostalgici del rito antico predicanti il più becero antisemitismo... che dire, una galassia decisamente disunita, eccetto su un particolare: passare la giornata - ovviamente su internet - a berciare e tuonare contro "i pagani", "il ritorno del paganesimo" e "questa società pagana", che dove sia non lo sappiamo perché decisamente non vediamo attorno a noi i Mores patrii rispettati e la Pax Deorum Hominumque ristabilita. Come se il problema di questo mondo non fosse l'ateismo, il materialismo, l'avidità e la menzogna, ma un ritorno ad antiche tradizioni e religioni che non hanno mai propagandato questi disvalori.
Un corollario di casi umani ha detto la sua, genericamente nel modo più ignorante possibile, qualcuno anche argomentando in modo colto, mettendo in campo qualche idea in più, anche se confusa. Essenzialmente, il filone centrale, che mette d'accordo un po' tutti, è che i due giustizieri della notte, uno dei quali, a detta sua, altro non sarebbe che il famigerato "Padre" Fabbri, noto soggetto dei reality spazzatura e della movida romagnola, avrebbero fatto più che bene non tanto a punire le sbandate dottrinarie della Chiesa - legittimo da parte di un cattolico - ma per aver "affossato il paganesimo".
"Il paganesimo", quella cosa primitiva, da "selvaggi", da trogloditi, come appunto questi amazzonici, "gentaglia che vive sugli alberi", "poco più che scimmie", "dediti a una cultura primitiva" e falsamente convertiti al cristianesimo. Nulla importa a costoro che i costumi di queste tribù e la loro religione originaria siano stati accomunati al "paganesimo" di Platone, Pitagora, Marco Aurelio, Augusto, Proclo, Aristotele, Alessandro Magno... i padri greci e romani ai quali tutto il mondo moderno, cristianesimo in primis, è costretto, con sommo travaso di bile, ancora a rifarsi nel campo del diritto, delle lettere, della filsofia, delle scienze e della stessa Teologia.
Non sono mancati richiami a Teodosio o all'Inquisizione Spagnola. Non sono mancati nemmeno i soliti "tradizionalisti senza una Tradizione", i rigattieri dell'occulto, che si sono schierati dalla parte dei cowboys di questo "cattolicesimo" sciacquato nelle puritane acque del Potomac. "La Pachamama è un culto tellurico, panteista, oscuro, matriarcale, demetrico-ctonio-lunare-amazzonico" non come "la Vergine Maria, figura divina propria di una tradizione evoluta". (Lo sappiamo tutti che esiste una gerarchia trai Numi e i diversi culti, non dovete spiegarcelo voi atei).
E qui ritorniamo ad Efeso, e alla Artemide degli Efesini che è anche la nostra Diana: fu soltanto con il concilio di Efeso, nel 431, che il culto della Madonna, così come lo conosciamo, venne teorizzato nel cristianesimo. Prima di allora, la Madonna altro non era che Miriam di Nazareth, la ragazza ebrea che ebbe l'onore di partorire Gesù detto il Cristo, il Figlio della Trinità. Gran parte degli aspetti teologici e iconogafici della Madonna provengono da "Tradizioni evolute", piaccia oppure no: dall'Italia e da Roma, dalla Grecia, dall'Asia Minore, dalla Mesopotamia e dall'Egitto, senza dimenticare il mondo celtico. Maria di Nazareth non era Nera come la Madonna di Loreto, non era triplice come certe rappresentazioni laziali, non era bionda con gli occhi azzurri, non volava in cielo, non schiacciava un serpente, non aveva la Luna come attributo, né il manto stellato. Piaccia o non piaccia, rispecchino o meno ANCHE la speculazione teologica cattolico-cristiana sulla Madonna, sono tutte iconografie che ritroviamo nelle Tradizioni autoctone d'Europa e Medioriente. E pure altrove... anche in Sudamerica! Buttassero via tutte le statue e i dipinti della Madonna. Buttassero via la Natività così simile a Iside e Horus, o Semele con Dioniso, buttassero via la Pietà di Michelangelo, eco della morte di Attis e Osiride. Buttassero via pure il loro adorato crocifisso-feticcio con cui credono di spaventare vampiri e musulmani mannari nelle scuole, forse un po' troppo simile ad altre divinità appese all'Albero del Mondo.
Ma loro lo sanno, e sanno di mentire.
Dalle frange "progressiste" non sono giunti particolari piagnistei. Si è parlato genericamente di "bravata" e di "ignoranza". In fondo, lo sanno pure loro che se la sono presi con uno "stupido idolo da selvaggi", utilizzato dal gesuita Bergoglio per convertire quegli "stupidi abitanti della foresta". Che diamine, mica hano gettato un Michelangelo o un Raffaelllo...
Dalle frange "tradizionaliste" è giunta una lucidissima disamina da parte di un vescovo amazzonico: "quella è una divinità pagana, dunque UN DIAVOLO, e hanno fatto bene. Noi queste cose, in Amazzonia, le vediamo tutti i giorni."
Ma anche: "Pachamama equivale a Cibele e ad Astarte, forze diaboliche del paganesimo antico. È la Madre Terra ed è diabolico adorarla perché la Terra è sottomessa al potere di Cristo e di Maria, non può essere oggetto di adorazione".
A seguire, il plauso indiscriminato dei sopracitati atei devoti e feccia conservatrice annessa, forte con i deboli, debole con i forti.
Lucido e coerente, però, perdonandogli la consueta ignoranza sulla teologia antica, poiché Tellus, Gaia, e non certo Cibele, assume quei connotati nelle tradizioni greca e italica. Per un cristiano, per un abramitico, NULLA può essere oggetto di venerazione, gratitudine, rispetto, eccetto il loro Dio e le sue ipostasi. Tra l'uomo e QUEL "dio", connotato come "di Israele", non c'è nulla... anzi, c'è il pervasivo potere del Diavolo. Ci sono un mondo e un cielo vuoti, senza Dei. Le radici dell'ateismo e della modernità stessa passano di qua, oltre che quelle dello sfruttamento indiscriminato di qualsiasi cosa non sia "Dio" da parte della Tecnica.
"C'è il Diavolo", per costoro, nel vedere DIO (quello vero, che non può essere "di Israele" o quantomeno non in via esclusiva) rispecchiarsi (non esaurirsi!) nella Natura, nella Folgore, nell'Acqua, nella Terra. "Cè il Diavolo" nell'onorare gli Antenati. "C'è il diavolo" dietro a miliardi di induisti, buddisti, taoisti, scintoisti che non vogliono sentir parlare di Cristo, che ne hanno fatto e ne faranno volentieri a meno. "C'è il Diavolo" in migliaia e migliaia di anni di Storia durante il quale l'umanità ha eretto civiltà, amato, pregato e rispettato valori profondi e trascendenti, senza farlo in nome del "Dio di Israele". "C'era il Diavolo" quando, più di duemila anni, i nostri Avi costruivano le basi della nostra Identità ignorando bellamente Geova e Cristo.
Il bersaglio, dunque, non sono "gli idoli degli indios", ma la nostra Civiltà, la nostra Terra, i nostri Antenati. Non dobbiamo neanche osare pensare che forse non è così "stupido" e "anacronistico" onorare la Madre Terra Italia e la Legge del Padre Giove, scritta nei cieli italici, sopra italici monti.
Vorrebbero una Nazione la cui identità è prima Cristiana che Italiana e Romana? Dove l'aderenza alla tribù della Nuova Alleanza del Nuovo Israele valga più della Stirpe e della Terra "non sottoponibile a venerazione"? Rifiutano di ricordare che il Dio Padre, che è nei Cieli, i padri fondatori della Nazione lo chiamarono GIOVE, IUPPITER, ottimo e massimo, e non "YHWH" o "Geova"? Rinnegano così la loro lingua, il loro diritto, la loro tradizione, come se Cristo e non Roma li avesse resi diversi dai "selvaggi" che tanto disprezzano?
Ebbene, facciano come i loro "fratelli maggiori". Comprino, rubino o invadano un angolino di Medioriente, o ovunque altrove possano trovarsi a loro agio, e fondino una Repubblica Cattolica, teocratica . Si scannino con i fratelli maggiori, e minori, e con tutto il parentado per quattro pietre di cui narrano testi in lingue barbare e incomprensibili ad orecchie abituate a Virgilio, Omero e all'Edda Poetica.
Fino a prova contraria il mondo è esistito, esiste ed esisterà per sempre anche senza i loro tragicomici battibecchi. L'Anima della Terra, la "Pacha Mama", se vogliamo chiamarla così, assieme a tutti le gerarchie Divine, uraniche e telluriche, encosmiche ed ipercosmiche, sarà ancora ringraziata e onorata da milioni di uomini per migliaia di anni quando tutti avranno dimenticato questo bizzarro incidente della Storia spirituale dell'uomo.
Se gli eroi della guerra civile cristiana sono, da una parte, Bergoglio e, dall'altra, "Padre" David il Vikingo, a ben poco serviranno i millenarismi crociati dell'"ala destra" o gli appelli contro il fratellastro mezzalunato, così come i tentatativi sincretisti di accalappiarsi la fedeltà delle masse impoverite o post-tribali d'Asia, Africa e America. Stavolta, per davvero, siamo di fronte allo svuotamento e alla fine di una forma religiosa, morta per sole cause interne.
Nato dalla violenza e sviluppatosi nel compromesso, invecchiato nel folklore, oggi il cristianesimo muore, nella farsa... e nel suo Alzheimer ormai in fase terminale torna bambino, regredendo ai tempi in cui gettava e spaccava le statue.
E ancora noi risponderemo: "Grande è l'Artemide degli Efesini!".
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