sabato 4 luglio 2020

Scherno che rasenta la pornografia medioevale

23/02/2019 – La fucina dell'Anima


Secondo la leggenda (una delle tante), la signorina che vedete raffigurata in questo bassorilievo del museo del Castello Sforzesco sarebbe la moglie di Federico Barbarossa, Beatrice di Borgogna; quello che non potete non notare è il fatto che si stia dando un ritocchino di lama all'imperiale pube, che se lo stia tosando insomma, e anche con un certo orgoglio. Non è quindi un caso che in origine quest'opera facesse parte della medievale Porta TOSA di Milano, che da questa simpatica immagine prendeva il nome. Il motivo è molto semplice e tutt'altro che simpatico: visto che Barbarossa nel 1162 venne apposta dalla Germania per radere al suolo la nostra bella cittadina (Milano alzava troppo la cresta e lui ce la fece abbassare a suon di spada e mazza), i nostri raffinati antenati milanesi, consapevoli che "pube rasato" e "prostituzione" erano sinonimi, pensarono bene di rappresentare l'imperatrice come una che faceva il mestiere più vecchio del mondo, ma soprattutto di ricordarlo a tutti quelli che passavamo ogni giorno.
Cosa non si scopre nei musei eh?
(Fonte FB Taccuino Meneghino)

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