questa è una tavoletta in piombo con una maledizione a sfondo sessuale ed e' stata scoperta dagli archeologi nel sito del Regno di Amathus, sulla costa meridionale di Cipro.
Il testo è scritto in greco e parla di una donna, Kyrilla, che invoca il nome di sei dèi per lanciare una maledizione contro un uomo chiamato Iennys, apparentemente per un caso giudiziario.”Colpisco e taglio e inchiodo la lingua, gli occhi, la collera, l’ira, la rabbia, la procrastinazione, l’opposizione di Iennys”, recita la maledizione. Kyrilla chiede agli dèi di assicurarsi che “lui non possa opporsi, così che non possa dire o fare niente contro Kyrilla… ma piuttosto che Iennys … sia soggetto a lei…”
Per raggiungere il suo obiettivo, Kyrilla aveva combinato elementi di quattro religioni, dice Robert Walter Daniel, archeologo presso l’Università di Colonia. Dei sei dèi invocati, quattro erano greci (Ermes, Persefone, Plutone, Ecate), uno di Babilonia (Ereshkigal) e uno, Abraxas, è gnostico. Inoltre, il testo contiene parole magiche come “Iaoth” che sono di origine ebrea/giudaica.
Sarebbe stato un mago professionista a creare la maledizione per Kyrilla, e avrebbe potuto davvero usare martello e chiodi per eseguire il rito magico, dice Daniel. “Il martellamento e l’inchiodamento sono forme per prendere il controllo su una o più persone obiettivo dei testi magici”.
Kyrilla e il destinatario, probabilmente entrambi membri della classe romana media o alta, erano probabilmente in qualche disputa giudiziaria, dato che la tavoletta è simile a quelle trovate a Cipro note appunto per essere state usate in casi giudiziari. Inoltre, la parola “opposizione” nei testi indica una materia legale.
Secondo il capo della Scuola archeologica di Atene, il francese Pierre Aubert, il reperto, risalente al settimo secolo dopo Cristo, dimostra che quando l'isola era gia' stata convertita al cristianesimo sopravvivevano pratiche di stregoneria e sciamaneria dell'era pagana.
Anche se L'impero Romano ebbe a promuovere delle leggi severissime contro queste pratiche che potevano arrivare anche alla pena capitale.
Nessun commento:
Posta un commento