Da un punto di vista allegorico, la Stella d'Italia rappresenta metaforicamente il fulgido destino dell'Italia.
Il suo valore unificatore è pari a quello della bandiera tricolore italiana. Nel 1947 la Stella d'Italia è stata inserita al centro dell'emblema della Repubblica Italiana, che è stato disegnato da Paolo Paschetto e che è il simbolo iconico identificativo dello Stato italiano.
La Stella d'Italia è anche rievocata dalle stellette indossate sui colletti delle uniformi dei militari italiani e compare sulla polena delle navi della Marina Militare.
I Greci distinguevano tra la stella del mattino Φωσφόρος (Phosphoros) e la stella della sera Ἕσπερος (Hesperos); tuttavia, nell'epoca Ellenistica si comprese che si trattava dello stesso pianeta. Hesperos fu tradotto in Latino come Vespero e Phosphoros come Lucifero ("portatore di luce").
Anche i Babilonesi associavano il pianeta Venere ad una dea dell'amore e della sensualità, Ishtar, che però era anche associata alla guerra.
Uno dei simboli ad essa associato era la Stella ad otto punte, che appunto era raffigurazione di Venere, ovvero l'astro più luminoso tra tutte le stelle, inferiore solo al Sole e alla Luna per luminosità.
Il simbolo della stella a otto punte rievoca il fatto che il pianeta Venere ripercorre le stesse fasi in corrispondenza di un ciclo di 8 anni terrestri, cosa già ampiamente conosciuta agli astronomi/astrologi sumeri.
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