D'Annunzio fu il vero inventore del primo Fascismo sociale (socialismo + nazionalismo), assieme ad Alceste De Ambris, legato all'anarchia come buona parte dei partecipanti all'Impresa Fiumana. Fiume fu la fucina, della ribellione verso uno stato decrepito con dei vertici militari inetti, cinici ed incapaci che mandarono all'inutile massacro la migliore gioventù.
Mussolini, da buon opportunista, seppe cogliere il momento, appoggiando l'Impresa della Repubblica del Quarnaro iniziando poi ad oscurare la figura del "Vate" facendo credere che lui ne fosse l'inventore.
La mente poetica ed immaginifica del rapsodico D'Annunzio compose e creo le idee, i riti, gli inni, i saluti, i simboli, Mussolini riuscì a sostituirsi, mosso del suo smodato egocentrismo che lo portò al potere,in un paese colpito dalla febbre anarchico-socialista, accentrando tutto nella sua persona, per rappresentare l'uomo "Mandato da Dio" (questo affermo il cardinale Pietro Gasparri, dopo la firma dei Patti Lateranensi) che ormai decideva le sorti dell'Italia.
Questa operazione nefasta si realizzo mediante l'appoggio personale di re Vittorio Emanuele III una nullità fisica e morale!
l'Imitatore divenne Capo del Governo, ma portó l'Italia nel baratro di una guerra senza senso.
D'Annunzio fu prima avvertito con la defenestrazione o "volo dell'Arcangelo"; poi, a battaglia perduta, fu compensato dal Re con la concessione del pomposo e inutile titolo di "Príncipe di Montenevoso".
Mussolini disse a Bottai riguardo alle richieste economiche di d'Annunzio: Un dente gravemente cariato o lo si leva o lo si ricopre d'oro
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