venerdì 6 gennaio 2017

L'aureola e il Corpo di Gloria

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Eusebio, nella vita di Costantino usa termini come divinus epiteti che sorprendono dato provengono dalla penna di un vescovo cristiano, ma che fanno comprendere il potere e la sottomissione (venerazione) del cristianesimo all’Imperatore Romano. Inoltre Eusebio impiega termini come : <> verso Cristo che nasce da pezzente per passare dalla sofferenza per salvare l’umanità. Su quella scia anche Sant’Agostino chiama Cristo:<>.
Al Cristo vengono concessi onori imperiali, e i nuovi imperatori successori di Costantino riconosceranno la sua regalità, un riconoscimento di reciproco interesse! Cristo sarà circondato dall’aureola, quella aureola rotonda che sottolineava la potenza divina di Osiride a segnare un significato preciso, che il defunto ucciso sulla croce si trasformava in Osiride.

L’aureola circondava la testa di Eos, la Dea dell’aurora, da una immagine impressa su di uno specchio proveniente da Vulci. L’aureola appariva sulle monete dietro la testa degli imperatori; era divenuta quasi abituale presso gli Antonini, era riapparsa sotto Costantino, è raffigurata nel II secolo alle spalle delle quattro divinità di Palmyra su un bassorilievo di Horus, oggi a Bruxelles, ma era ancora, al tempo, sconosciuta nell’iconografia cristiana. Essa non deve essere confusa con la grande aureola che avvolge tutto il corpo, già riconoscibile nelle catacombe, chiamata dagli alchimisti “Mandorla Mistica” e che rappresenta la nube celeste la luce come segno del compimento dell’Opera….. (gli alchimisti chiamavano la Mandorla: il Corpo di Gloria ben rappresentato dalla pittura prima e dopo il Rinascimento). L’aureola divenne così appannaggio del Cristo, della Vergine, e in seguito dei santi. 

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