martedì 10 gennaio 2017

I luoghi sacri dell'altra religione

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E' scomparsa la "Roara" di Tregnago, tagliata dalla ignoranza del mondo moderno, non c'è  più traccia ed il luogo è oltretutto recintato e interdetto. Si diceva essere la quercia più vecchia d'Europa con un'età che si aggirava sui 700 anni. 

Quell'albero secolare lo andavamo a trovare nelle gite caserecce del fine settimana (intorno agli anni ottanta). fra giovani era abitudine ritrovarsi a suonare in compagniae  rimanendo, alle volte anche la notte . Luoghi incantati della nostra gioventù. legati senza dubbio alla tradizione pagana che infastidiva il bigottismo diffuso nella nostra provincia. Due erano i luoghi che ritornavano e che frequentavamo: la Roara di Tregnago e il Piloton sopra Montorio. Eravamo attratti dai luoghi e dal simboli che incarnavano, inconsapevolmente  eravamo ricondotti sui santuari dei nostri padri per recuperare liturgie andate in disuso.


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La roara, la grande quercia che per secoli era stata quasi un monumento per Tregnago, fu più volte danneggiata da fulmini.
Per questo, uno dei più recenti proprietari del terreno dove essa si trovava, il generale Francesco Pellegrini, negli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale, volle prendersene cura  incaricando un suo dipendente, Augusto Piccoli – nonno di Roberto Piccoli che ha fornito questa informazione – di proteggere il “cuore” dell’albero con una copertura di lamiera e cemento che veniva rinnovata ogni marzo e ottobre. Questa misura protettiva fu realizzata fino al 1954 circa.Tempo dopo, il terreno – e l’albero con esso – fu venduto ma i nuovi proprietari non furono altrettanto attenti alla salute della pianta, che fu duramente provata dalle estati calde e asciutte del 1983 e degli anni seguenti. Alcuni dei rami più grandi si seccarono.Nel 1986, le parti secche furono attaccate da un insetto parassita del legno che in pochi anni proliferò attaccando anche il fusto principale.Nell’ottobre 1989 il  gruppo” Cultura e Territorio” di Tregnago pubblicò e affisse in paese un manifesto dal titolo “La roara sta morendo” allo scopo di informare e sensibilizzare l’opinione pubblica e di sollecitare un intervento urgente, che avrebbe forse consentito alla pianta di sopravvivere. Tuttavia non fu messo in atto alcun intervento pratico.In seguito, dopo un ulteriore cambio di proprietà, il terreno fu recintato interrompendo il percorso pedonale storico che saliva dalla valle e, nel 2010, la pianta venne tagliata.Purtroppo nessuno si curò di verificare l’età dell’albero, che era stimata intorno ai settecento anni.E’ interessante notare che presso il sito dove cresceva albero vi sono altre due querce abbastanza grandi, e che altre si trovano, più o meno alla stessa quota, sulla colline di Cogollo e in val Tramigna. E’ possibile che questi grandi alberi avessero un significato, per esempio segnalate il passaggio di una via di comunicazione.


Da: http://www.tiraccontotregnago.it/tag/roara/ (con ulteriori approfondimenti)

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