Cosa è successo nel cielo rappresentato in ben due cappelle che segnavano il potere di due famiglie in lotta fra loro: I Pazzi e i Medici. Due cappelle che rappresentano e fissano una stessa data, un fatto inspiegabile
Cosa accadde il 4 luglio 1442?
Medici e Pazzi sotto lo stesso cielo, rappresentazioni strane e inspiegabili. Si tratta certamente di uno dei più fitti misteri che ruotano intorno all’iconografia rinascimentale, la domanda è: cosa è successo il 4 luglio del 1442? Non vi sono risposte, un mondo lontano e a questo punto inspiegabile. Di certo c’è che il cielo raffigurato nella cupola della scarsella della Cappella dei Pazzi, appena restaurata e presentata ieri, proprio il 4 luglio di 567 anni dopo, e quello della Sacrestia vecchia di San Lorenzo sono assolutamente identici a rappresentare due famiglie in lotta fino all'ultimo sangue fino. Poco prima delle 11 di mattina di quel 4 luglio, senza la luce diffusa del cielo, guardando in alto ogni fiorentino avrebbe visto gli stessi astri rappresentati nelle due cupole dei due edifici brunelleschiani esattamente nelle stesse posizioni: ad affermarlo con certezza è Piero Ranfagni dell’Osservatorio astrofisico di Arcetri al quale è stata chiesta la consulenza scientifica.
Come mai sia i Medici che i Pazzi hanno voluto che fosse rappresentato esattamente il cielo di quel giorno, che cosa di così successe di importante? Cosa nascondono questi riferimenti raffinatamente legati all'archeoastronomia scienza conosciutissima nel rinascimento italiano?
Fu Isabella Lapi Ballerini, oggi soprintendente all’Opificio delle pietre dure, ad avanzare l’ipotesi che si potesse trattare del giorno nel quale arrivò a Firenze, cacciato da Napoli, Renato d’Angiò, che insomma soffiasse forte qui in quegli anni un “vento di crociata” che lo avrebbe visto protagonista. Il portatore della fontana dell'eterna giovinezza, ma forse esiste qualcosa d'altro che non riusciamo a spiegare. La bellezza dei cieli rappresentati e il mistero che ambedue le cupole emanano è di difficile spiegazione.
Restaurata con 70.000 euro stanziati dall’Opera di Santa Croce l’affresco della cupola presenta consistenti perdite pari circa al 50%, la parte rimanente è stata recuperata grazie all’intervento sapiente di Laura Lucioli e delle sue collaboratrici.
L'emisfero settentrionale alla latitudine di Firenze il 4 luglio 1442, Firenze, chiostro della basilica di Santa Croce, Cappella dei Pazzi, cupola della scarsella
Giuliano d’Arrigo, detto Pesello, L'emisfero settentrionale alla latitudine di Firenze il 4 luglio 1442, Firenze, Basilica di San Lorenzo, cupola scarsella della Sagrestia vecchia. (Particolare)
Giuliano d’Arrigo, detto Pesello, L'emisfero settentrionale alla latitudine di Firenze il 4 luglio 1442, Firenze, Basilica di San Lorenzo, cupola scarsella della Sagrestia vecchia. (Particolare)
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