Grancelli aveva visto giusto: Verona come Vicenza e la stragrande maggiornza delle città fondate (o rifondate) dai romani sono costruite ed ordinate come le pietre di Stonehenge!
icostruzione del Teatro romano "Berga" di Vicenza
L'orientamento astronomico delle citta' romane
dal sito de IL GIORNALE DI VICENZAVicenza tra i 38 centri italiani oggetto di una ricerca sulle citta' megalitiche. Lo studio pubblicato anche sul sito internet di una universita' UsaIn corso Palladio tra i misteri astrologici: I romani avrebbero costruito la citta' orientandola sul solstizio d'estatedi Alessandro Mognon Fino a ieri non lo sapevamo, ma passeggiando per corso Palladio è come trovarsi fra i misteri delle pietre di Stonehenge o dentro i segreti delle gallerie delle piramidi d´Egitto. Tutti monumenti orientati in base ad allineamenti astronomici. Perchè lo stesso facevano gli antichi romani quando costruivano le citta', come ipotizza una ricerca di Giulio Magli, fisico e docente di meccanica razionale al Politecnico di Milano e studioso di archeoastronomia. Che dopo aver misurato e analizzato 38 citta' italiane fondate dai romani, ha stabilito che l´orientamento ha forti aspetti simbolici legati all?´astronomia. E fra queste solo due citta' sono state concepite duemila anni fa e per motivi ancora misteriosi per essere in linea con il sorgere del sole nel solstizio d?´estate: Verona e Vicenza. La ricerca di Magli, che fa parte di uno studio pubblicato nel suo libro "I segreti della antiche citta' megalitiche", presente tra l´altro sul sito internet del dipartimento di fisica della Cornell University di Ithaca (New York): arXiv.org e-Print archive. E il motivo di tanto interesse c'è: un legame preciso fra le citta' romane e i simboli astronomici non era mai stato approfondito, se non addiruttra negato. Anche se come fa notare il fisico italiano « gia' Ovidio e Plutarco raccontavano di come la creazione di una nuova citta'si basasse sull´esame del volo degli uccelli o di altri riferimenti astronomici. Magli ha preso in esame solo citta' italiane in cui le due strade principali che caratterizzano le citta' romane, il decumano e il cardo che si incrociano a 90 gradi, e le altre strade a "griglia" sono ancora riconoscibili. Poi ha verificato l´orientamento degli assi della griglia in relazione ai movimenti del sorgere del sole a est durante il corso dell´anno. In realta' a Vicenza di certo c'è il decumano-corso Palladio mentre ancora dubbio è dove fosse il cardo. Ma la direzione c'è. Da qui tutta una serie di scoperte. Secondo il ricercatore di Milano gli antichi romani orientarono verso nord solo tre citta': Pesaro, Rimini e Senigallia. La maggioranza dei centri fondati fra il periodo repubblicano e quello imperiale (fra il V secolo avanti Cristo e il I dopo Cristo) sono allineati verso il sorgere del sole durante determinate feste sacre o in base ai punti cardinali. Altre citta' sembrano orientate entro 10 gradi a sudest rispetto al sorgere del sole o in prossimita' del solstizio d'inverno. E poi ci sono Verona e Vicenza, tutte e due nate intorno al I secolo dopo Cristo e uniche fra le 38, come risulta dallo studio di Giulio Magli, ad essere allineate con il solstizio d?´estate. «Le due citta' tra l´altro sono anche vicine fra loro - dice l´esperto di archeoastronomia -, anche se sul motivo di questo tipo di orientamento, come per le tre citt? dell?´Adriatico allineate verso nord, bisognera' indagare ancora». Insomma l´orientamento delle citta' romane non sarebbe casuale, ma pianificato e voluto. Per motivi ancora ignoti. Così, quando il 21 giugno, giorno del solstizio d?´estate, faremo shopping in corso Palladio a Vicenza, ricordiamocelo: magari leccando un cono panna e cioccolato, ma stiamo camminando in mezzo a un antico mistero.LINK:Architettura solare del passato: Marzabotto, Timgad e Augusta RauricaAugusta Bagiennorum: una citta' astronomicamente orientata
Lo studio di Magli
Lo studio innovativo che ha fatto Magli, in realtà è una storia vecchia. Intorno al 2003 ho promosso un incontro a Verona che verteva sul vecchio testo titolato "Piano di fondazione di Verona romana" ad opera di Umberto Grancelli.Da quell'incontro corroborato da varii studiosi (gli atti del convengno sono sttati pubblicati con la ristampa del testo) sono emerse le numerose intuizioni che l'autore ebbe .Ho parlato con Magli e mi ebbe a dire il lavoro che stava intraprendendo, gli suggerii le tesi di Grancelli e mi assicurò che avrebbe approfondito e studiato i concetti esposti dallo studioso veronese.La sovraintendenza di Verona non ha mai voluto prendere seriamente in esame la faccenda, addirittura non si è mai scavato sul colle di San Pietro, il santo dei santi, e tacciando gli scritti di Umberto come: visionari e senza fondamento.Spero che studiosi serii e preparati come Magli aprano nuove vie, nuove conoscenze, dato che dal dopoguerra a oggi abbiamo vissuto in un regime di ignoranza e di intolleranza. Nonostante tutto Verona è riuscita ha mantenere il sacrario, alla faccia del Vescovo , del pretame e dell'opus dei, quel luogo pulsa e domina la città sacrario degli Dei Primi . Umberto Grancelli è il sacerdote che spese la sua vita per riportare la grandezza dimenticata, nel suo interminabile studio è arrivato ad affermare ancora nel 1930 che Verona è allineata al solstizio d'estate, e che il decumano è il cardo e il cardo il decumano alla faccia dei falsi dotti. Molte curiosità emergono dal "Piano di fondazione di Verona romana", appare una città segreta costruita seguendo arditi e precisi allineamente, una città che Roma seppe rinnovare mantenendo l'Anima e il Numen anche nella nuova città costruita dentro l'ansa dell'Adige.
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