sabato 19 maggio 2012

Il mistero di Verona XXII


              Umberto Grancelli: il sapere lontano portato fino a noi attraverso una catena, che per secoli, ebbe la continuità anche attraverso personaggi della famiglia da Lisca.
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La città di Verona costruita dai romani dentro l'ansa dell'Adige studiata in maniera innovativa da Umberto Grancelli La grande anima di Verona Volutamente dimenticato dall'intellighenzia del dopoguerra e ostracizzato anche in seguito, un po' per paura un po' per incomprensione, le sue idee cominciano a prendere luce. Nella sua grandissima conoscenza spirituale coglie nella città di Verona gli aspetti sacrali, gli allineamenti della fondazione romana, che rispettano e assorbono le concezioni ortogonali delle civiltà che precedono i romani. Nelle viscere di quel colle(l'attuale colle San Pietro) si nascondono cunicoli, anfratti, ipogei, acque, condotti e pozzi che mai nessuno si è preso la briga di indagare e di capirne gli usi, un'incuria voluta e mirata. Nel testo di Grancelli "Piano di fondazione di Verona romana" si prospettano cammini mandalici che preparano e conducono l'uomo a lasciare il piano umano per aspirare al divino. La maggio parte dei turisti sono attratti dalla storia di Giuliettta e Romeo, una patacca o meglio un falso mito. Verona è ben altro. Senza parlare della bellezza che Verona dona al turista attento e curioso, bisogna uscire dai percorsi usuali. Gli stili e le testimonianze preromane, romane, medioevali, rinascimentali, barocche convivono in una armonia unica e irrepetibile. Comunque esiste anche la parte meno nota, anche agli stessi Veronesi. I misteri di una città sono nei suoi sotterranei nelle cripte, negli strati inferiori, qui si indaga, con difficoltà per conoscere la personalità nascosta della villa e i suoi misteri. Il popolo di una città si porta i segreti ancestrali, i Miti ,gli archetipi ,nei comuni gesti di tutti i giorni. Oggi si assiste ad un continuo svuotamento dello organismo collettivo tutto è appiattito dalla falsa scienza, Cercare la porta che conduce all'averno, al regno dell'ade un luogo solo di paure? oppure il tempio dell'anonima ed assai misteriosa morte mistica prima della grande rinascita, e questo è uno dei tanti temi affrontati da Grancelli Il culto qui si concentra in modo specifico sul fenomeno della morte ,senza il sapore di rimembranze familiari e lutto personale,ma un’anticamera per l’eternità. Il piano della città svela il suo segreto, un cosmogramma mandalico da percorrere come un pellegrinaggio consapevole. Percorrere il sacrario per raggiungere il MISTERIUM MAGNUM conseguendo l'iniziazione. I nativi americani piantavano un palo, come centro visibile del villaggio Punto visibile su cui ruotano le attività delle persone. Ancora oggi nelle città la colonna o il monumento assolvono al topos visivo ,il riferimento e di ricordo per dotare della giusta potenza la città. Chissà se riusciremo a salvare il colle sacro di Verona? Le città nascono e sono fondate sempre da un sacerdote che delimita i suoi primi confini ,ma anche il centro , attraverso un rito solo. Così si costituisce l'urbe, la civitas è più un agglomerato di case senza genialità. Tutto grava sul centro della città e da li si espande in armonia con il territorio, seguendo un andamento simmetrico e ordinato Quando la città perde il suo centro di fondazione è il caos ,e bisogna ritrovarlo al più presto

1 commento:

Cristian ha detto...
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