La corona di Costanza d'Aragona, prima moglie di Federico II, è un
tesoro conservato presso la Cattedrale di Palermo. Il monile presenta
una calotta di stoffa fittamente
decorata da lamine d'oro con filigrana vermicolare, piastrine di smalto e
numerose pietre preziose in castoni, oltre che da una duplice fila di
perle che mette in risalto la forma. Possiede inoltre fili decorati
pendenti con listelli e piastre in smalto dorato con motivo a losanga, e
globi e gocce in filigrana d'oro alle estremità inferiori. Fra le gemme
si distingue il granato posto in fronte, che reca un’iscrizione in
caratteri neskhi "In Dio Isà ibn Gibair s’affida", evidentemente di
riutilizzo.
L'opera proviene dal sarcofago dell'imperatrice, che morì dopo tredici anni di regno il 23 giugno 1222 a Catania. Il corpo venne trasportato a Palermo e sepolto in un sarcofago nella cattedrale. La tomba venne aperta nel 1491 e il resoconto dell'epoca riferisce che l'imperatrice portava ancora sul capo la corona. Nel 1781 il sarcofago fu nuovamente aperto, e in quell'occasione il monile venne rinvenuto in una cassetta insieme ad altri gioielli. Secondo lo studioso Josef Deér l'opera è una tipica corona maschile: sarebbe dunque appartenuta a Federico II, che nel momento della sepoltura della moglie l'avrebbe deposta nella tomba.
L'opera proviene dal sarcofago dell'imperatrice, che morì dopo tredici anni di regno il 23 giugno 1222 a Catania. Il corpo venne trasportato a Palermo e sepolto in un sarcofago nella cattedrale. La tomba venne aperta nel 1491 e il resoconto dell'epoca riferisce che l'imperatrice portava ancora sul capo la corona. Nel 1781 il sarcofago fu nuovamente aperto, e in quell'occasione il monile venne rinvenuto in una cassetta insieme ad altri gioielli. Secondo lo studioso Josef Deér l'opera è una tipica corona maschile: sarebbe dunque appartenuta a Federico II, che nel momento della sepoltura della moglie l'avrebbe deposta nella tomba.
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