domenica 3 maggio 2015

I Veronesi si ostinano a chiamarla San Giorgeto: protettore della cavalleria




Anche se la chiesetta è stata forzatamente dedicata a San Pietro Martire, i Veronesi da sempre si ostinano a chiamarla San Giorgeto.
Al suo interno troviamo un bellissimo affresco, il più ben conservato, che ancora ci colpisce per i colori, per i soggetti e per gli animali esotici e immaginifici, ma ci fa meditare sul messaggio che all’artista era stato commissionato trasmettere.

Risultati immagini per affresco interno san pietro martire verona
Questa rappresentazione attribuita al Falconetto(Verona1468 circa – Padova, tra la fine del 1534 e l'inizio del 1535)

Decisamente altra cosa da quello che ci propina la guida cartacea venduta all’interno. 
Anche un non addetto ai lavori riesce a comprendere che si tratta dell'iniziazione cavalleresca, basta osservare con impegno ed attenzione!
Si l'iniziazione cavalleresca, usualmente preparata nella notte, colma di auspici, di giuramenti e di preghiere,  con cui il futuro combattente si preparava alla prima sfida pubblica armata dove doveva far valere la sua determinazione, come il valore e l'abnegazione, nel maneggiare le armi soprattutto a cavallo, così da poter difendere gli ideali cavallereschi e magari essere "assunto" dal Signore e pianificare  una carriera futura ritagliandosi una gloria e anche ritagliarsi un minimo feudo, da poter mettersi in proprio.......


Insomma un tempio per investire i novizi, per avere un ricambio valido di difensori degli ideali e che il Signore poteva assodare.
Per rimanere in tema: di fronte alla piccola chiesa esiste l'albergo Due Torri che in origine era la commenda dei cavalieri Teutonici, tanto odiati da Napoleone. Inoltre fra Santa Anastasia e San Giorgeto è posta la bellissima arca di Guglielmo da Castelbarco  Signore di Avio e alleato con i Scaligeri. L'alleanza ebbe qualche piccola incrinatura transitoria, che fu però superata dalle capacità diplomatiche del signore di Avio.
Nell'800,  John Ruskin,  disegnò ripetutamente L'Arca di Castelbarco, e si levò con forza contro il restauro  della copertura della tomba, danneggiata dalle vibrazioni del passaggio dei carri nell'arco sottostante, e ne conservò feticisticamente dei frammenti al momento della sostituzione del tetto.

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