mercoledì 30 maggio 2018

L'aldila tracciato dalle parole di due Maghi del Novecento: G. Kremmerz e J. Evola

                        
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"Tra il materialismo scentifico e il misticismo di oltretomba c'è un tratto inesplorato che cangia ai due estremi il loro carattere di inflessibile esclusività,e che la scienza dell'uomo è nello stato intermedio di vita e di morte,che fu detto MAG ,rivelatore dell'esponente ignorato e potentissimo della natura umana"G. Kremmerz, il mondo secreto, in Opera omnia,Editrice Universale, 1951, pag.8





Dal gruppo di UR scrive Ea pseudonimo sotto il quale si celava Julius Evola:"alla morte,sopravvive per un certo tempo,qualcosa come un cadavere psichico,una scecie di facsimile della personalità del defunto,in certi casi,può dar luogo a manifestazioni varie.
Sono proprio queste manifestazioni del cadavere psichico,ovvero di parti di esso,che dagli spiritisti vengono ingenuamente assunte come prove "sperimentali" per il sopravvivere dell'anima...Vale mettere in rilievo che la sopravvivenza cosciente non si identifica senz'altro nell'immortalità..... Immortalità vi è dunque come immortalità precedente da uno stato di unione con l'incondizionato o l'immersione nel tutto.Chi ha già realizzato le condizione per la sopravvivenza può tendere a questo supremo fine. Ma non è detto che vi riesca. Si può cercare da vivi la liberazione completa che rende immortali. Alcune possibilità sono date al momento della morte (nella psicostasia dei papiri questo viene evidenziato). Altre, in stati postumi, nei quali la conoscenza e la coscienza dell'iniziato, a differenza di quelle degli uomini comuni,sussistono...Nel complesso bisogna tracciare una linea ben netta di demarcazione fra coloro che sopravvivono e gli "immortali" da una parte, e la gran massa degli uomini dall'altra...""

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