A piazza del Popolo, di fronte alle chiese “gemelle” sorge la chiesa di Santa Maria del Popolo. Relativamente all’etimologia del nome “Popolo” gli studiosi hanno proposto diverse interessanti teorie.
Secondo l’opinione di molti il nome deriverebbe dall’epoca imperiale, quando Nerone fece piantare in quella zona un boschetto di pioppi. Il nome “Popolo” deriverebbe quindi dal latino popolus, ovvero pioppo. Alcuni però obiettano che il pioppo non era ancora conosciuto a Roma all’epoca di Nerone.
Nei secoli si diffuse un’altra teoria, più
folcloristica, sempre legata a Nerone. Secondo i racconti medievali,
l’imperatore fu sepolto al centro della piazza ed in suo ricordo era
stato piantato un albero di noce. Le ossa di Nerone attiravano spiriti e
demoni che, nel corso della notte, spaventavano i romani residenti nei
paraggi.
La zona era considerata dannata e quando il
flagello divenne intollerabile il popolo chiese aiuto al Papa. Era il
1099, il Pontefice Pasquale II prescrisse come misura curativa tre
giorni di digiuno. Egli si ritirò a pregare in clausura e durante una
veglia gli apparve la Madonna che gli suggerì la soluzione: l’unico modo
per liberare la zona dai demoni era abbattere il noce, disseppellire
Nerone, bruciare le ossa e disperderle nel Tevere.
La terza domenica dopo i tre giorni di digiuno
Pasquale II fece quanto suggerito dalla Vergine, liberando per sempre la
piazza dagli spiriti demoniaci. Su richiesta del popolo, dove prima
sorgeva l’albero di noce, sorse una cappella commemorativa dedicata a
Maria.
Nel 1472 Papa Sisto V la sostituì con l’attuale chiesa, che prese il nome di Santa Maria del Popolo (dal latino populus
= popolo) in ricordo della volontà del popolo che si era prodigato per
avere un santuario che ricordasse l’allontanamento dei demoni.
Curioso anacronismo sull’arco che sovrasta l’altare
maggiore: in uno dei bassorilievi é ritratto Papa Pasquale II che
abbatte l’albero di noce circondato dalle guardie svizzere, nonostante
la Guardia Svizzera sia stato istituita solo 400 anni dopo, nel 1505.
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