giovedì 6 luglio 2023

I MONOLITI IMPOSSIBILI



Quello che vedete nella foto, è probabilmente il più grande monolito artificiale presente sulla Terra. Ha una lunghezza di circa 19,60 metri, e pesa 1.650 tonnellate. Si trova a Baalbek, in Libano, ed esiste almeno dai tempi dei Romani, se non da molto prima (si parla anche di 5.000 anni fa, ma non esistono date certe). Le dimensioni e il peso di questo “mostro” lasciano senza parola gli ingegneri del nostro tempo. E si chiedono come abbiano fatto i loro “colleghi” di migliaia di anni fa a realizzare e trasportare qualcosa di simile.
La cosa ancora più sorprendente è che quel monolite non è un caso unico in quella zona. Nelle vicinanze si trova il cosiddetto “Tempio di Giove”. La parte superiore del tempio è sicuramente romana, su questo non ci sono dubbi. Ma il tempio romano sorge su di una “base” costruita con pietre gigantesche. Si tratta di 27 blocchi giganteschi di pietra calcarea alla base. Tre di loro, dal peso di 1.000 tonnellate ciascuno, sono noti come “Thriliton”, e sono una specie di “cintura” che racchiude tutti i blocchi. Questa costruzione ci dice che per i costruttori, intagliare e spostare blocchi superiori a 1.000 tonnellate non era affatto proibitivo. Evidentemente sapevano come farlo, senza che questo creasse grossi problemi.
Le leggende di Baalbek, in modo allegorico, ci dicono che anche i popoli del lontano passato sapevano che in quella zona avvenivano cose “non comuni”. Riguardo a Baalbek ci sono molte leggende: secondo alcuni antichissimi manoscritti arabi ara appartenuta a Nimrod, leggendario re babilonese citato dalla Bibbia, che dopo il diluvio ordinò che venisse ricostruita e la ricostruzione venne affidata ai Giganti. Altri testi antichi la fanno risalire a Caino, che la fondò 133 anni dopo la creazione dell’uomo, ed anche in questo caso vengono citati i Giganti, che secondo la tradizione la popolarono. Caino edificò Baalbek per trovare scampo dalla furia di Yahewh.
È probabile che gli antichi abitanti di quella zona usarono le figure allegoriche come Caino, i Giganti, Yahweh, per descrivere cose che non riuscivano a capire. E anche noi oggi facciamo molta fatica a capire come sia possibile che semplici esseri umani usavano come “mattoni” (e non come obelischi, come facevano ad esempio i Romani), dei “mostri” di 1650 tonnellate. Perché avevano bisogno di fare una cosa simile? In che modo li spostavano con una cera facilita? Come li intagliavano con tanta precisione?
Sono in tanti a credere, ormai, che in diverse zone della Terra, tra cui il bacino del Mediterraneo, esistevano civiltà antiche, che sono state cancellate probabilmente da cambiamenti climatici. La città di Nan Madol, la Grande Piramide, Gunung Padang, probabilmente sono tra questi. E ci lasciano senza fiato. Anche i “monoliti colossali” di Baalbek appartengono a questa lista?
L’argomento continua sul libro:
HOMO RELOADED – 75.000 ANNI DI STORIA NASCOSTA
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