Festa di fertilità, rinascita della terra dopo la morte invernale, il carnevale è festa e rito antichissimo.
«da sempre gli animali hanno costituito una presenza evocatrice per il nostro immaginario simbolico, nel ruolo di segni polisemici, simboli, ierofanie, medium, miti. Per far proprio questo repertorio di ruoli … le varie culture sono ricorse alle categorie del sacro, del sovrannaturale, del divino e, viceversa, gli animali stessi sono stati letti come espressione di tali categorie»
L’orso è la maschera zoomorfa più diffusa in Europa con presenze dalla Romania ai Pirenei passando per le Alpi La maschera dell’orso è legata a quell’uomo selvatico, figura in parte bestia in parte uomo, conoscitore dei ritmi della natura, dei saperi e dei segreti relativi i cicli produttivi. Il plantigrado è simbolo della forza fisica e sessuale e la sua cattura ha il significato di appropriazione di queste prerogative. Nel carnevale di Valdieri l’orso di paglia di segale irrompe, verso le 14, nella piazza festosa. Un domatore e i suoi aiutanti lo inseguono, mentre scappa tra la folla. Dopo rocambolesche fughe e sceneggiate l’orso sarà finalmente catturato e domato. A questo punto inizia a ballare con il pubblico: una danza propiziatrice del trionfo della dolce primavera sul tempo invernale, della vittoria del bene sul male. L’orso in catene sarà condotto nel centro storico: la sfilata, accompagnata dalle note dei semitun , suonati dai Jouvarmoni attraverserà il paese fino alla cappella di san Giuseppe per far festa con I Ciantùr d’Vudìer. Ma l’orso non è l’unico personaggio del carnevale di Valdieri perché ad accompagnarlo ci sono i Frà che declamano a gran voce le Epistule, scherzose prese in giro rivolte agli abitanti dei paesi e delle frazioni dei dintorni e delle valli vicine: …I litigaire d’Entraighe, i scarsabraset ‘d zartet ; i grusier ‘d Blangier ...
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