A pochi chilometri da Roma, nella zona di Palombara Sabina, nascosta tra uliveti e faggi dei monti Cornicolani si trova l’Abbazia di San Giovanni in Argentella. La denominazione “Argentella” è dovuta ai riflessi dell’acqua della sorgente che un tempo sgorgava nella valle e tutt’oggi scorre nei sotterranei dell’Abbazia....La chiesa sorge sui resti di un edificio d’epoca romana risalente al II o al I secolo a. C.. La visita si svolge dal portale di ingresso formato da due colonne in marmo di epoca romana. Oltrepassato il portale si scendono una serie di gradini tramite i quali si accede ad un ambiente dove si può ammirare un sarcofago risalente alla fine del III secolo con due leoni che addentano due cinghiali.Il vero e proprio capolavoro dell’Abbazia è il ciborio che si innalza al centro della chiesa su quattro colonne di marmo di riuso con capitelli in stucco che sorreggono delle lastre ornate da un nastro. Il ciborio è datato intorno al XI secolo.
Colli coltivati ad ulivo, tutto intorno; in alto le chiome larghe dei pini marittimi, che rendono meraviglioso il panorama intorno a Roma; in basso, dovunque, i rovi che lo rendono inconfondibile....
la basilica è come sospesa, in magico equilibrio tra la conservazione orgogliosa di se stessa e la tentazione di sciogliersi dentro il rigoglio di verde, di terra e di legno che la circonda da sempre; e anche all’interno il fluire del tempo sembra congelato in un istante ambiguo, posto tra l’era dei primi cristiani e quella dei monaci benedettini che presidiarono l’Argentella nel medioevo. E il ciborio alto e bianco, sul presbiterio alzato, è come una sentinella che sorveglia il vuoto vasto della basilica, o che in questo spazio cristallino e umido si è assopita, ormai da molti e molti secoli....
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