Santo o barbaro?
Il padre
dell’Europa? Un barbaro brutale? Un santo, paladino della Chiesa? Un imperatore
dissoluto e malvagio? Sicuramente un insieme di contraddizioni.
Carlo Magno è una
delle figure che più hanno segnato la storia europea, storia tramandata e scritta con molta retorica: un usurpatore che uccise il fratello e tradi il suocero re dei longobardi. Un pagano alleato del Papa, che fu insignito Imperatore, non si sa di cosa, dato che il suo Impero durò fino alla sua morte e che poi si dissolse. Il titolo fu ripreso anni dopo da altre dinastie lontane dalla sua genia, dalle sue terre e anche dalla capitale svani, gli Asburgo lo ripresero fregiandosi di questo titolo, illegittimamente. L'imperatore dei franchi barbari emerse per il suo accanimento bellico verso una vasta
parte dell’Europa, frammentata dopo il crollo di Roma, e senza risultati verso gli arabi, ma i suoi sforzi riuscirono, temporaneamente, a
riunire la romanità sotto un falso impero. Carlo sottomise e cristianizzò con la spada
i sassoni, facendo una carneficina di coloro che non volevano convertirsi,
sconfisse i longobardi ormai considerati nemici del papato, tentò di assemblare con il sangue le tribù germaniche. Fu un combattente, senza scrupoli, apparentemente per la
fede e in difesa del cristianesimo, ma sopratutto in difesa del potere della Chiesa alleandosi con il papa che lo ripagò
incoronandolo imperatore. La storia andrebbe riscritta, per le troppe omissioni e falsità. Le molte e anche contraddittorie facce di Carlo
Magno sottolineano l'ambiguità di un personaggio ritenuto, a torto, fondatore dell'Europa. Di sacro non aveva nulla, di romano men che meno dato che era un barbaro e l'impero si sfaldo dopo la sua morte in tanti frammenti incoesi!
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