venerdì 7 settembre 2018

Le doti del Falconiere

De arte venandi cum avibus (sec. XIII)
Ms. lat. 1071, fol. 69r
Roma, Biblioteca Apostolica Vaticana

Un uomo nuota in un laghetto dalle sponde fiorite. I suoi abiti da falconiere sono ammucchiati a riva e non si tratta di un attimo di relax. È una raffigurazione elementare, senza pretese, eppure non priva di suggestione: che ci racconta come un bravo falconiere debba possedere notevoli doti fisiche, oltre ad elevate qualità mentali e morali, e tra queste l’abilità nel nuoto per poter seguire il suo falcone quando questi – catturata la sua preda – incomincia a lacerarne le carni sull’altra sponda dello stagno….
È una delle tantissime e fascinose miniature che illustrano il De arte venandi cum avibus, celeberrimo "manuale" – organizzato come un vero e proprio trattato – sull'arte di cacciare con l'ausilio del falcone, attribuito tradizionalmente a Federico II di Svevia, uomo di interessi plurimi e di svariate inclinazioni abilmente conciliate con la ragion di Stato...

Nessun commento: