De arte venandi cum avibus (sec. XIII)
Ms. lat. 1071, fol. 69r
Roma, Biblioteca Apostolica Vaticana
Un uomo nuota in un laghetto dalle sponde fiorite. I suoi abiti da falconiere sono ammucchiati a riva e non si tratta di un attimo di relax. È una raffigurazione elementare, senza pretese, eppure non priva di suggestione: che ci racconta come un bravo falconiere debba possedere notevoli doti fisiche, oltre ad elevate qualità mentali e morali, e tra queste l’abilità nel nuoto per poter seguire il suo falcone quando questi – catturata la sua preda – incomincia a lacerarne le carni sull’altra sponda dello stagno….
È una delle tantissime e fascinose miniature che illustrano il De arte venandi cum avibus, celeberrimo "manuale" – organizzato come un vero e proprio trattato – sull'arte di cacciare con l'ausilio del falcone, attribuito tradizionalmente a Federico II di Svevia, uomo di interessi plurimi e di svariate inclinazioni abilmente conciliate con la ragion di Stato...
Ms. lat. 1071, fol. 69r
Roma, Biblioteca Apostolica Vaticana
Un uomo nuota in un laghetto dalle sponde fiorite. I suoi abiti da falconiere sono ammucchiati a riva e non si tratta di un attimo di relax. È una raffigurazione elementare, senza pretese, eppure non priva di suggestione: che ci racconta come un bravo falconiere debba possedere notevoli doti fisiche, oltre ad elevate qualità mentali e morali, e tra queste l’abilità nel nuoto per poter seguire il suo falcone quando questi – catturata la sua preda – incomincia a lacerarne le carni sull’altra sponda dello stagno….
È una delle tantissime e fascinose miniature che illustrano il De arte venandi cum avibus, celeberrimo "manuale" – organizzato come un vero e proprio trattato – sull'arte di cacciare con l'ausilio del falcone, attribuito tradizionalmente a Federico II di Svevia, uomo di interessi plurimi e di svariate inclinazioni abilmente conciliate con la ragion di Stato...
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