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TORINO – Nino Aragno Editore ha pubblicato una chicca
inaspettata: la traduzione inedita de La volontà di potenza di Friederich Nietzsche ad
opera di Cesare Pavese. Si tratta in realtà di due volumi
dell’opera nietzschiana, contenuti nel volume Amor fati, Pavese all’ombra di
Nietzsche, a cura di Francesca Belviso, introd. di Angelo
d’Orsi, pp. XXI-278.
Un’impresa velata di
ambiguità, come sottolinea Lorenzo Mondo,
accentuata dal fatto che Pavese ha lasciato interrotta e non rifinita la sua
traduzione. Ci si sorprende, comeAngelo D’Orsi, che
l’autore, impolitico per eccellenza, abbia tradotto un’opera di Nietzsche «tra le più esposte sul piano ideologico». Si tratta in
ogni caso di una traduzione della Volontà di potenza resa,
secondo le parole della curatrice Belviso,«con una prosa sobria, quasi
scarna». Altro non serve. Pavese vi lavorò tra il ’44 e il ’45, dopo
aver studiato per anni la lingua tedesca e aver approcciato il grande filosofo
leggendo e annotando, in particolare, La nascita della tragedia,
che avrà per lui una grande importanza ispirando lo sfondo mitico dei Dialoghi con Leucò.
G.A.
Fonte: Mondo L.,
Pavese, Verrà il Superuomo e avrà i tuoi occhi, in “La
Stampa”, 29 marzo 2016
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