domenica 26 agosto 2012
Gli infiniti mondi
Il nuovo paradigma
di Guido Dalla Casa - 24/08/2012
Fonte: Arianna Editrice
Generalità
Oggi sappiamo che:
- Ci troviamo sul terzo pianeta di una stella di media
grandezza, che si muove nel braccio esterno di una galassia qualunque,
fra miliardi di altre stelle;
- Non c’è nulla di stabile né permanente, non c’è nessun
centro di alcun tipo;
- La Terra ha cinque miliardi di anni, la Vita ha tre miliardi
di anni, la specie umana ha un milione di anni, la cosiddetta civiltà
ha diecimila anni, la manìa della crescita economica ha duecento anni;
- Non c’è alcuna discontinuità nella Vita: i fenomeni vitali
ed emotivi sono presenti in tutti gli esseri senzienti, il
comportamento è simile in moltissime specie. L’umanità non ha
un’origine unica, è sorta da piccole modifiche e da mescolanze di
altri animali (Primati);
- In tutti i sistemi complessi si manifestano fenomeni mentali.
Il paradigma attuale
Il paradigma entro il quale di norma vengono inserite attualmente le
idee, le nozioni, le informazioni e le notizie si basa pressappoco su
questi pensieri di fondo:
- L’umanità è sorta come “progresso” da specie precedenti con
origine definita ed è lo scopo di questa “evoluzione”: è l’unica
dotata di attività spirituale e depositaria del diritto-dovere di
modificare il mondo, fatto per lei;
- La civiltà è nata con l’agricoltura diecimila anni orsono,
facendo fare all’uomo un grande “balzo in avanti” e aumentando il suo
benessere: così è iniziata “la storia”, mentre tutto quello che c’era
prima, o non ha abbracciato il nuovo credo, è etichettato come
“preistoria”;
- L’incremento indefinito dei beni materiali è lo scopo
naturale di tutti gli umani. La tecnologia e l’economia (in crescita)
sono le attività “vere” che perseguono questo scopo; tutto il resto è
un contorno, buono solo per il “tempo libero”.
Un nuovo paradigma
Proviamo ad inserire le nostre nozioni in questo (nuovo) paradigma:
- Siamo esseri senzienti che facciamo parte di un Organismo
più grande, che ha una sua vita propria, insieme agli altri esseri,
agli ecosistemi e alle relazioni fra tutti gli elementi viventi e non
viventi.
In questo paradigma si inseriscono, fra gli altri, due movimenti di
pensiero: la Critica alla civiltà e l’Ecologia Profonda.
La Critica alla civiltà contesta gli ultimi diecimila anni
(dall’inizio dell’agricoltura), l’Ecologia Profonda contesta gli
ultimi tremila anni delle culture che hanno portato alla civiltà
attuale globalizzata.
La Critica alla civiltà contesta ogni forma di istituzione,
gerarchia, religione, scienza, filosofia, tecnologia, arte, viste come
pericolose e dannose intermediazioni con il resto della Natura.
L’Ecologia Profonda conserva una forma di scienza-filosofia che cerchi
un’integrazione consapevole con il mondo naturale, sistema complesso
anche mentale di cui facciamo parte.
Lascio a ciascuno il divertimento di meditare sulle conoscenze
accennate all’inizio per vedere se sono meglio inseribili nell’attuale
paradigma o in quello nuovo, con un
invito a rileggere la scala dei tempi.
Esempi
I concetti vengono trasmessi tramite le parole; il significato delle
parole che si usano è determinante. Facciamo alcuni esempi:
Si continua a dire “l’uomo e la natura” come se fossero due cose
distinte, se non addirittura contrapposte. Oggi sappiamo che l’uomo è
Natura, è una specie animale, è completamente partecipe del fluire
mentale-energetico-materiale dell’Ecosistema.
Si usa dire “l’uomo e gli animali” come se fossero due cose diverse;
i termini umanità e animalità sono addirittura usati come antitetici.
Quante volte si sente dire dai mezzi di informazione che quel tale
delinquente “è un animale” “è una bestia” o simili espressioni,
totalmente assurde.
Anche dire che la Natura (o un’entità naturale) è “patrimonio di
tutti” o costituisce una risorsa da conservare sottintende una
concezione fortemente antropocentrica. Così pure voler salvare un
ambiente naturale per poterlo trasmettere “alle generazioni future”:
sono tutte espressioni che considerano la centralità dell’uomo come
ovvia.
Invece le parole devono essere adattate all’idea che qualunque
entità naturale, e la Natura stessa, hanno un valore in sé,
indipendente dalla nostra specie. Anziché “animali” o “bestie” diremo
“gli altri esseri senzienti”, senza comunque impiegare alcun termine
in senso negativo.
La parola civile, sempre impiegata con connotazioni positive, va
evitata perché ha in realtà l’unico significato di “conforme ai
principi dell’Occidente”.
Non esiste alcun “ambiente”: il termine deriva dall’idea di
ambiente dell’uomo, cioè è impregnato dal fortissimo antropocentrismo
della cultura occidentale. In sostanza si usa chiamare “ambiente” un
Organismo Totale vivente-senziente, come se fosse un “contorno” di
alcune sue cellule (la nostra specie).
E’ poi evidente che non è sufficiente preoccuparsi di preservare
“il paesaggio”, ribadendo con questo termine che tutto quello che si
fa è per allietare l’uomo, ma bisogna rendersi conto in modo molto
più vitale e profondo di tutti i collegamenti fra qualunque elemento
del Pianeta.
Si possono trasmettere le stesse nozioni ma in un altro quadro
generale, con un linguaggio organicistico-olistico (non
antropocentrico) ben diverso. Non è strettamente necessario modificare
le nozioni attuali, almeno inizialmente.
Da un libro di Gregory Bateson
(Mente e Natura – Ed. Adelphi, 1984)
E’ una questione di obsolescenza. Mentre buona parte di ciò che si
insegna oggi è nuovo e aggiornato, i presupposti o premesse di
pensiero su cui si basa tutto il nostro insegnamento sono
completamente superati. Mi riferisco a nozioni quali:
- Il dualismo cartesiano che separa la “mente” dalla “materia”.
- Lo strano fisicalismo che usiamo per descrivere e spiegare i
fenomeni mentali: “potenza”, “tensione”, “energia”, “forze sociali”,
ecc.;
- l’idea che tutti i fenomeni (compresi quelli mentali) possono e
devono essere studiati e valutati in termini quantitativi.
La visione del mondo generata dall’insieme di queste idee
è superata perché:
- dal punto di vista pragmatico queste premesse e le loro conseguenze
portano all’avidità, a un mostruoso eccesso di crescita, alla guerra e
all’inquinamento. In questo senso, le nostre premesse si dimostrano
false ogni giorno, e di ciò gli allievi si rendono in parte conto;
- dal punto di vista intellettuale, queste premesse sono obsolete in
quanto la teoria dei sistemi, la cibernetica, la medicina olistica,
l’ecologia e la psicologia della Gestalt offrono modi manifestamente
migliori di comprendere il mondo della biologia e del comportamento;
- come base per la religione le premesse che ho menzionato divennero
chiaramente intollerabili e quindi obsolete circa un secolo fa.
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