Tempio di Giove Feretrio
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Il tempio di Giove Feretrio fu il primo tempio costruito a Roma (il secondo dedicato a Giove è di origine etrusca, vale a dire il tempio di Giove Ottimo Massimo). L'origine del termine Feretrius alcuni lo attribuirono al verbo latino "ferire" (colpire), ponendolo in relazione al fatto che le spoglie del capo nemico caduto in battaglia (spolia opima) erano poi offerte a Giove Feretrio ("che colpisce") sul Campidoglio. Altri autori invece lo identificarono con il verbo latino "ferre" (portare), in quanto chi otteneva le spolia opima le portava in dono a Giove Feretrio.
Storia
Il tempio venne fondato, secondo la tradizione, da Romolo dopo aver sconfitto in battaglia il capo dei Ceninensi, un certo Acrone nel 752 a.C. - 751 a.C. come ricordano anche i Fasti triumphales.
« Romolo, figlio di Marte, re, trionfò sul popolo dei Ceninensi (Caeniensi), calende di marzo (1º marzo). »
(Fasti triumphales, 2 anni dalla fondazione di Roma.)
Fu il primo tempio costruito nella Roma antica, dove il signum di Giove Feretrio era una pietra dura custodita al suo interno, che Andrea Carandini identifica con il lapis silex, probabilmente un'ascia preistorica che rappresentava la materializzazione di un fulmine, e con la quale si effettuava il sacrificio di una scrofa al termine della ovatio (dopo aver percorso in processione la Via Sacra, dalla Velia fino al Campidoglio, al di fuori del pomerium).
Posizione
Il sito del tempio è attualmente dibattuto. Sappiamo, secondo quanto ci tramanda Tito Livio, che si trovava sul Campidoglio:
« Portando le spoglie del comandante nemico ucciso... Romolo salì sul Campidoglio. Lì, dopo averle poste sotto una quercia sacra ai pastori, insieme con un dono, tracciò i confini del tempio di Giove e aggiunse al dio un cognome: "Io Romolo, re vittorioso, offro a te, Giove Feretrio, queste armi regie, e dedico il tempio tra questi confini... in modo che sia dedicato alle spolie opime, che a coloro che verranno dopo di me porteranno qui dopo averle sottratte a re e comandanti uccisi in battaglia". Questa è l'origine del primo tempio consacrato a Roma. »
(Tito Livio, Ab Urbe condita libri, I, 10.)
Secondo il Carandini si trattava di un tempio che in origine doveva essere una capanna, con di fronte un'ara. Intorno al tempio un recinto, al cui interno vi era una quercia sacra. Il possibile sito viene identificato, sempre dal Carandini, con la Promoteca capitolina dove sono stati rinvenuti reperti votivi databili alla metà del VIII secolo a.C.
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