lunedì 4 settembre 2023

FERONIA

 Massimiliano Di Fazio

FERONIA
Spazi e tempi di una dea dell’Italia centrale antica


Il panorama delle religioni italiche è animato da una serie di divinità femminili dal profilo suggestivo quanto difficile da intendere. Una di queste è Feronia. Le fonti letterarie antiche ce ne parlano in diverse occasioni, ricordando i suoi luoghi di culto, specie quelli più famosi di Lucus Feroniae e Terracina. Alcuni di questi santuari sono noti anche dal punto di vista archeologico, ma solo pochi sono stati indagati a fondo. Conosciamo infine diverse preziose testimonianze epigrafiche e numismatiche. Tradizionalmente tutte queste informazioni vengono accorpate per tratteggiare un profilo unitario, da cui emerge una dea caratterizzata dai forti legami con la natura selvaggia e con le acque sorgive, e dotata di una speciale attenzione verso elementi servili e di condizione libertina. Nel tracciare un simile quadro è però prevalsa sinora la tendenza a porre sullo stesso piano informazioni pertinenti ad aree molto diverse, e riferibili ad epoche anche molto distanti, finendo per creare un profilo in cui vanno a confluire elementi culturali piuttosto lontani. A livello metodologico questo è un problema frequente nell’analisi delle religioni italiche. Siamo infatti abituati a pensare alle religioni greca e romana come fenomeni dinamici, con i loro sviluppi e le loro specificità locali; le religioni italiche, invece, sono spesso affrontate come un fenomeno “monolitico”, privo di tempo e di evoluzione. L’opera che qui si presenta parte dall’intento di mettere in discussione questo quadro onnicomprensivo, contestualizzando le informazioni disponibili sulla dea nelle diverse epoche e nei differenti contesti geografici: il risultato è un profilo più dinamico, che in diversi casi porta a discostarsi anche significativamente dal quadro tradizionale sino ad oggi noto su Feronia.

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