C’era una pietra di fronte alla Porta maggiore del Campidoglio sulla quale era raffigurato un leone e dove andavano a sedersi quelli che avevano fallito e dovevano lasciare i loro beni ai creditori.
I fatti si svolgevano secondo un rituale per cui i falliti salivano al Campidoglio e arrivati davanti alla pietra gridavano ai debitori “Cedo Bona”, ovvero “abbandono i miei beni” e poi dovevano lasciarsi cadere sbattendo le natiche nude sulla pietra; dopo aver eseguito questo rituale i creditori non potevano più perseguire i debitori.
La pietra veniva detta Lapis scandali, ovvero pietra della scandalo, perché chi vi si sedeva in quanto fallito perdeva la credibilità e non poteva più testimoniare in giudizio.
Questa pena sembra sia stata introdotta da Giulio Cesare.
Da questa usanza umiliante sarebbero nati dei modi di dire come "essere con il c.. lo a terra" e l'espressione "sc..lo" inteso come sfortuna.
Dall’antica pena dei Romani deriva la frase idiomatica “essere la pietra dello scandalo
mercoledì 13 maggio 2020
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