11 giugno 1974 - 11 giugno 2018
"Julius Evola era un uomo d'azione mentale che vidi paralizzato su una poltrona le poche volte che lo incontrai.
Sembrava un sacerdote di una religione dimenticata, fermo nel tempo come nello spazio.
Era un iniziato senza religione, né filosofia, ma con un metodo di ricerca pieno di verità.
Sepolto nella sua poltrona attendeva che il risveglio, di cui aveva mostrato i mezzi per raggiungerlo, avanzasse verso di lui.
Era solo, come voleva probabilmente.
C'era un'estrema civetteria nel volto di un vecchio guerriero europeo, ghibellino, pieno di curve pesanti ma con cervello e occhi vigili.
Attendeva la morte e quel rito finale di incenerazione antica in cui aveva chiesto agli amici di essere arso.
Il guerriero si preparava al riposo."
(Stanislao Nievo - da AA.VV. "Testimonianze su Evola")
"Julius Evola era un uomo d'azione mentale che vidi paralizzato su una poltrona le poche volte che lo incontrai.
Sembrava un sacerdote di una religione dimenticata, fermo nel tempo come nello spazio.
Era un iniziato senza religione, né filosofia, ma con un metodo di ricerca pieno di verità.
Sepolto nella sua poltrona attendeva che il risveglio, di cui aveva mostrato i mezzi per raggiungerlo, avanzasse verso di lui.
Era solo, come voleva probabilmente.
C'era un'estrema civetteria nel volto di un vecchio guerriero europeo, ghibellino, pieno di curve pesanti ma con cervello e occhi vigili.
Attendeva la morte e quel rito finale di incenerazione antica in cui aveva chiesto agli amici di essere arso.
Il guerriero si preparava al riposo."
(Stanislao Nievo - da AA.VV. "Testimonianze su Evola")
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