"La smemoratezza non è preoccupante, né per lo smemorato, né per gli altri. Distrae dalla quotidianità. Offre un'alternativa ai fatti, lascia spazi per riempirli di parole nuove, di facce nuove. [...] Oggi scrivo non per ricordare, ma per reinventarmi tutto, per cancellare e ricostruire visi e fatti che mi girano da tanto tempo intorno e ridono insieme a me; non di me. Lasciatemi l'emozione, tenetevi pure la memoria. Io non la voglio, perchè è una truffa, e non la si può nemmeno portare in tribunale perchè vincerebbe lei. La memoria non è con me, ma contro di me. Sono anni che provo ad allontanarla, cancellarla, l'ho anche presa a schiaffi, a spintoni, e lei subisce tutto pur di restarmi in testa come un capello di carta velina. Io non la voglio e lei lo sa. Ma qualche volta mi cade in braccio, e mi tocca cullarla. L'ho sentita anche ridere, ieri."
M. Vitti, Il letto è una rosa, Mondadori, Milano, 1995
2 commenti:
Grazie.
Mia madre, come Monica Vitti, non ha più memoria, ma vive e ride, non sempre, ma ride.
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