lunedì 29 luglio 2024

La complessità del dio Dioniso legato anche all'agricoltura

  

Scrive Frazer, nel suo "Il Ramo d'Oro":
«Mentre la vite con i suoi grappoli era la sua manifestazione piú caratteristica, Dioniso era anche un dio degli alberi in generale. Cosí ci vien detto che quasi tutti i Greci sacrificavano al “Dioniso dell’albero”. …Era il patrono degli alberi coltivati …ed era onorato specialmente dagli agricoltori, soprattutto dai frutticoltori. …Si diceva che era stato lui a scoprire tutti gli alberi da frutto, specialmente i meli e i fichi. …Uno dei suoi titoli era “il fecondo” o “il germogliante”. …Tra gli alberi gli era particolarmente sacro, oltre alla vite, il pino. …Vi sono altre indicazioni, scarse ma significative, che dimostrano come Dioniso fosse concepito come una divinità dell’agricoltura e del grano. Si diceva che egli stesso avesse lavorato da agricoltore e che fosse stato il primo ad aggiogare i buoi all’aratro, che prima di lui veniva tirato soltanto a mano. …Ci viene anche detto che nella terra dei Bisalti, una tribù tracia, vi era un grande e bel santuario di Dioniso, da cui nella notte della sua festa raggiava una viva luce come pegno di abbondanti messi accordate dal dio; ma se la mistica luce non si vedeva e il santuario restava avvolto nelle tenebre come al solito, era certo che in quell’anno le messi sarebbero state assai scarse. Per di più, tra gli emblemi di Dioniso, c’era un vaglio, cioè quel gran cesto di giunchi in forma di pala che fino ai tempi moderni è stato usato dagli agricoltori per separare il grano dalla pula, gettando il frumento in aria. Questo semplice strumento agricolo figurava nei mistici riti di Dioniso, e si dice che il dio, appena nato, fosse stato messo in un vaglio come in una culla, e anche nell’arte viene rappresentato così; da queste tradizioni e figurazioni derivò l’epiteto di Liknites, cioè il dio “del vaglio”».
E ancora: «Come gli altri dei della vegetazione, si diceva che Dioniso avesse avuto una morte violenta, ma che poi fosse stato di nuovo portato in vita; le sue sofferenze, la sua morte e la sua resurrezione venivano rappresentate nei suoi sacri riti. …Si diceva che i melograni fossero nati dal sangue di Dioniso …quindi le donne alla festa delle Tesmoforie [che si celebravano tra il 26 e il 28 ottobre in onore di Demetra] si astenevano dal mangiare frutti di melograno. …Tornando dal mito al rituale, troviamo che i Cretesi celebravano una festa biennale in cui la passione di Dioniso era rappresentata con ogni dettaglio. …Dove la resurrezione faceva parte del mito, veniva anch’essa rappresentata nei riti, e sembra che fosse anche inculcata nei fedeli una dottrina generale della resurrezione, o almeno dell’immortalità.

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