In foto rappresentazione della "Dea gravida", scavata nella roccia, probabilmente culto di Bona Dea, 3000-4000 a.C.
Prima dell'arrivo degli Etruschi e della conseguente cacciata dei "villanoviani", cioè degli Umbri, dal territorio conosciuto come la "Grande Umbria", oggi in parte anche Toscana, le antiche tribù Umbre, consacravano i propri riti alla dea della fertilità presso i santuari nei boschi sacri.
Essi furono un popolo naturalista-panteista, non edificavano templi, come ad esempio facevano i Romani o i Greci, ma semplicemente santuari con basamenti rocciosi nei boschi.
Millenni dopo, il Cristianesimo, con i concilii di Arles (452 dc) e di Nantes (568 dc), per estirpare il paganesimo decise di bruciare i boschi sacri.
I boschi di Miranda, Stroncone e Piediluco furono bruciati più volte anche in tempi relativamente recenti; tuttavia ancora oggi in mezzo ai boschi o in cima ad alture è possibile ritrovare gli antichi altari rocciosi dove le genti che furono officiavano riti ai loro Dei.
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