“L’uomo non sa nulla, vive sotto comando, accetta tutte le influenze e vi crede. Crediamo a qualunque cosa senza discernimento. Abbiamo forse venti o trenta idee che abbiamo raccolto qua e là. Ci siamo dimenticati dove le abbiamo prese ma quando ci si presenta qualcosa che vagamente ce le ricorda, crediamo di capire. Ma non è che uno stampo nel cervello. Non abbiamo nulla di nostro: tutto ciò che ci infiliamo in tasca non ci appartiene e dentro di noi non c’è niente. Siamo davvero degli schiavi, e ai nostri pregiudizi facciamo fronte con altri pregiudizi. Tutte le solite conversazioni della vita ordinaria consistono semplicemente nel versare il vuoto nel nulla.
Le masse non si preoccupano della vera conoscenza, non vogliono saperne, e i loro capi politici, nel proprio interesse, non lavorano che a rafforzarne l’avversione, la paura del nuovo e dell’ignoto. La schiavitù nella quale vive l’umanità è basata su questa paura. È persino difficile immaginarne tutto l’orrore. La gente non comprende il valore di ciò che perde. Ma per capire la causa di tale schiavitù basta osservare come vivono le persone, ciò che costituisce lo scopo della loro esistenza, l’oggetto dei loro desideri, delle loro passioni e aspirazioni, a che pensano, di cosa parlano, cosa servono e adorano. Se si riflette un momento intorno a questi fatti, diventa chiaro che l’umanità, così com’è ora, con gli interessi di cui vive, non può aspettarsi niente di diverso da ciò che ha.
La conoscenza non può venire agli uomini senza che essi facciano degli sforzi. L'aquisizione e la trasmissione della vera conoscenza esige fatica e grandi sforzi, sia da parte di chi riceve che da parte di chi dà. Coloro che la possiedono fanno tutto ciò che possono per trasmetterla e comunicarla al più gran numero possibile di uomini, per aiutarli ad avvicinarsi ad essa e renderli capaci di prepararsi a ricevere la verità. Ma la conoscenza non può essere data con la forza a coloro che non la vogliono. Colui che la desidera deve fare egli stesso gli sforzi iniziali per trovarne la sorgente, per avvicinarla, servendosi delle indicazioni date a tutti, ma che generalmente la gente non desidera vedere, né riconoscere.”
(Gurdjieff/Ouspensky, Frammenti di un Insegnamento Sconosciuto)
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