martedì 27 aprile 2021

LE SUORE TENTATRICI SI SANT’ANGELO DELLA POLVERE


Sono tante le strane storie che si possono trovare a Venezia, ma una delle più strane ha a che fare con un convento di suore. Si tratta, o meglio, si trattava delle suore dell’ordine delle Benedettine. Questa comunità di religiose abitava nell’isola ora detta Sant’Angelo della Polvere. Il nome particolare di quest’isola deriva dal suo uso successivo a quello di convento. Dal ‘500 infatti questo luogo fu convertito a polveriera (della Polvere appunto) della Serenissima. Ma perché le religiose vennero cacciate? Le cronache dell’epoca narrano questa storia con dovizia di particolari.
IL MISTERO DEL OESCE SCOMPARSO
Ci fu un periodo in cui le mogli dei pescatori di Pellestrina e Malamocco si accorsero di un improvvisa diminuzione del pescato. I pescatori allargavano le braccia e parlavano di stagione scalognata. Ma le donne sospettarono subito qualcosa e vollero indagare sulla faccenda. Si recarono quindi da un magistrato della Repubblica spiegando i loro timori. Degli investigatori in incognito presero quindi a seguire le barche dei pescatori nel loro lavoro quotidiano. Gli investigatori scoprirono presto che tutte le barche di ritorno dalla pesca in mare, facevano stranamente tappa nell’isola di Sant’Angelo. Dopo indagini più accurate emerse che i pescatori offrivano parte del loro pescato alle suore in cambio di prestazioni sessuali. Si disse anche che le monache si affacciassero dalle finestre del convento mostrando le loro “grazie” ai pescatori di passaggio per invogliarli a fermarsi.
CORAZZIERI CONTRO SUORE
Una volta scoperta la faccenda le mogli dei pescatori pretesero ovviamente un intervento immediato delle istituzioni. Furono quindi inviati dei prelati sull’isola per prendere provvedimenti urgenti. Gli inviati però furono presi a sassate dalle vivaci suore e costretti alla fuga. Fu necessario quindi l’intervento dei corazzieri che sotto una pioggia di massi riuscirono a espugnare l’edificio. Le suore vennero fatte sloggiare e disperse in monasteri dell’entroterra. L’isola venne confiscata e se ne cambiò l’uso, prendendo il nome che oggi porta.
LE PROVE TANGIBILI
Alcuni anni fa, durante degli scavi archeologici condotti nell’isola si ebbe un’ulteriore conferma di questa storia. All’interno di un vecchio pozzo vennero infatti trovate una miriade di conchiglie di ostrica. Le ostriche erano costose anche all’epoca di quei fatti e sicuramente non facevano parte della dieta tipica delle suore. Da questo si avvalorò il fatto che i pescatori avessero donato alle suore il pescato migliore per concedersi i loro favori. Ma ciò che oggi rimane di questa strana storia è solo polvere.
Da venezia.italiani

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