"Il labirinto era arcaicamente un luogo per la danza costruito a Cnosso per Arianna: non un palazzo, come venne descritto nel mondo postomerico, ma un meandro o una spirale angolata o anche un intrico di vie che da essa si sviluppavano. Vi si svolgevano danze labirintiche che imitavano la spirale del cosmo, l’orbitare concentrico dei pianeti: s’immaginava che al suo centro regnasse un toro divoratore di torelli, simbolo del Toro astrale che allora segnava il fondo del vortice zodiacale, l’inizio dell’anno. Vi regnava colei che prima di Omero era celebrata come una dea, la Signora del labirinto, Ariagne, la Purissima, la Regina degli inferi, detta anche con nome pregreco Persefone. «Non solo ella poteva liberare qualcuno dagli Inferi se lo voleva,» scrive Károly Kerényi «ma poteva lei stessa ritornare indietro da quel luogo, ed era allora la “chiarissima”, quell’Arídela che sta nel cielo, come veniva chiamata a Creta con un altro nome greco. Come figura preomerica era la fanciulla divina dei cretesi, una dea lunare: non però semplicemente la Luna, bensì anche una Signora del regno dei morti, una dea piena di grazia, che aveva il potere di ricondurre alla vita. A partire da Omero, ella divenne una principessa mortale, la figlia del re Cretese Minosse, e il suo destino subiva un’identica svolta.»"
A. Cattabiani, "Calendario"
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