lunedì 12 aprile 2021

Nella cripta di questa chiesa c'erano due are una era dedicata alla dea Dia, scomparsa da anni e non si sa dove sia?

Chiesa di Santa Maria Scala Coeli ,Roma - Quartiere Ardeatino
Questa chiesa risale al XII secolo e fu costruita sul luogo dove subirono il martirio, sotto Diocleziano, S.Zenone e i suoi compagni, 10.203 legionari cristiani, il 9 luglio del 298 d.C.
In seguito la chiesetta fu dedicata alla Beata Vergine Maria Annunziata, la più antica a Roma dopo S.Maria Maggiore, visto che se ne ha menzione già dal VII secolo. L'edificio attuale fu costruito da Giacomo Della Porta nel 1583 per volere del cardinale Alessandro Farnese e il suo nome deriva dalla visione che S.Bernardo di Chiaravalle ebbe nel 1138 mentre celebrava messa: una lunghissima scala che ascendeva al Paradiso salita da un peccatore per la cui anima il santo aveva pregato la Madonna, la quale lo attendeva in cima ai gradini, ad indicare che la richiesta era stata accolta.
Sull'architrave del portale, tra due stemmi della famiglia Farnese, vi è la scritta “Scala Coeli”, sormontata da un piccolo timpano e da un rosone. La chiesa è a pianta ottagonale, sormontata da una cupola e da una lanterna, mentre l'interno presenta tre absidi con altrettanti altari, dedicati a S.Zenone e compagni, alla SS.Vergine e a S.Bernardo.
Discese due piccole rampe convergenti si può ammirare una bellissima cripta con il pavimento originario della costruzione primitiva, nonché un piccolo altare dedicato a S.Paolo e a S.Zenone, lo stesso utilizzato da San Bernardo per celebrare messa il giorno della visione di Maria, sopra al quale vi sono situati due bellissimi dipinti dedicati ai due santi.


LUNEDÌ 28 OTTOBRE 2013

Alla ricerca dell’ara perduta all’Abbazia delle Tre Fontane di Roma

Dove è finita l'ara della dea legata ai Fratelli Arvali?

Nella cripta di una delle chiese, all’Abbazia delle tre fontane di fianco all’EUR a Roma, precisamente quella  di Santa Maria Scala Coeli si trova un altare cinquecentesco dedicato a S. Paolo e a S. Zenone. Ai lati di questo si aprono due vani:  quello di sinistra contiene, o meglio conteneva  una piccola ara ancora intatta   pagana, di pregevole fattura dedicata alla dea Dia. 
Ieri dopo circa sei anni sono tornato su quel logo “magico” e con molto rammarico non ho più visto l’ara dedicata a Dia!
Allora sono andato nella foresteria del convento e ho chiesto al signore che era al ricevimento gentilmente mi ha risposto che non sapeva di cosa stavo parlando!

Lascio a voi trarre le conseguenze di questo fatto. Un reperto archeologico di tale importanza dove sono state effettuate anche tesi di laurea specifiche, non si sa che fine abbia fatto dopo qualche anno dalla sua presenza in una chiesa.  http://luigi-pellini.blogspot.com/2013/10/alla-ricerca-dellara-perduta-allabbazia.html

Potrebbe essere un'immagine raffigurante attività all'aperto e monumento

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