Il meraviglioso edificio dedicato al culto imperiale si affaccia sul Decumano Massimo della città, con un piccolo ingresso anche sul cardo III. Varcato il vestibolo, veniamo colpiti dalla ricchezza dei marmi colorati e dalla vivacità degli affreschi. Un tempo saremmo stati accolti anche dalle statue del Divo Cesare e del Divo Augusto come ricordano le iscrizioni sulle basi.
L'edificio, costruito quando l'imperatore Augusto era ancora in vita, si deve ai fratelli Aulus Lucius Proculus e Aulus Lucius Iulianus, i quali nel giorno dell'inaugurazione offrirono un grande banchetto ai decurioni e agli Augustali (ordine cittadino di liberti deputati al culto imperiale).
Purtroppo il Sacello sopraelevato che abbiamo davanti agli occhi non si è conservato perfettamente, ma lo dobbiamo immaginare ricoperto di marmo nella parte inferiore e nel pavimento, che era interamente costituito da tarsie marmoree colorate (Opus sectile). Gli affreschi, che invece hanno avuto maggiore fortuna, raffigurano episodi legati al mito: Eracle nell'Olimpo al termine delle sue fatiche e la contesa tra il dio e il fiume Acheloo (altri riconoscono invece Poseidone e Amimone).
A destra del Sacello, in un piccolo stanzino fu ritrovato uno scheletro: era il custode, disteso sul letto al momento dello tragedia.
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