Ogni volta che vedo le immagini chimeriche della liturgia cristiana, sono colpito da questi simboli legati a quattro evangelisti , immediatamente il pensiero mi corre agli animali totemici usati nello sciamnesimo primordiale, ne colgo le forti analogie, come a dire che le radici del sacro sono da sempre le stesse!.
Giovanni, il più esoterico è ben rappresentato dall'Aquila, un animale che dagli albori della storia umana rappresenta lo spirito, la visione acuta, l'animale che vola più in alto nei cieli, anche i romani lo adottarono come simbolo eletto del loro Impero, ripreso poi dagli Imperi europei ed infine dallo stesso Impero americano.
Passando a Marco che è rappresentato da un leone o meglio un leone chimerico dato che possiede le ali. Rappresenta la potenza ed in particolare l'energia animale di dominio poi avendo le ali è anchesso legato all'elevazione verso il cielo celato.
Luca è rappresentato da un toro munito di ali, e sappiamo il toro quanto sia stato fonte di ispirazione nella teologia antica orientale ed occidentale, ma per restare solo nell'ambito mediterraneo ricordo: il dio Hator degli egizi, riprodotto anche come animale sacro nel mondo cretese, e ampiamente ripreso, nei miti greci, possiamo definirlo animale simbolo del paganesimo, arrivato fino ai giorni nostri attraverso la tauromachia tanto cara a poeti e pittori del Novecento.
Matteo è rappresentato da un uomo o meglio un angelo perchè munito di ali, come tutti gli animali totemici degli altri tre evangelisti le ali sono segno comune, diremo che in questo caso si rappresenta un lato della natura umana probabilmente quella più eterea e spirituale.
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