Roma, trovato il tempio di Quirino: «E' sotto Palazzo Barberini»
di Laura Larcan
Fino ad oggi l’ipotesi più accreditata lo collocava sotto i giardini del Palazzo del Quirinale. Ma il Tempio del dio Quirino, il grandioso monumento sorto sul colle «Quirinalis» che affonda le sue origini nell’età della fondazione di Roma e ricostruito da Cesare e poi da Augusto, giacerebbe invece sotto Palazzo Barberini. Ne è sicuro il famoso archeologo e divulgatore di storia romana Filippo Coarelli che oggi comincerà il suo nuovo ciclo di lezioni al Museo nazionale romano di Palazzo Massimo alle Terme, diretto da Rita Paris, per illustrare le sue più recenti ricerche che fanno il punto su una serie di scoperte frutto delle campagne di scavo almeno degli ultimi vent’anni.
GLI SCAVI
«La localizzazione del Tempio di Quirino sarà uno dei temi cruciali delle nuove lezioni - annuncia Filippo Coarelli - Il complesso monumentale sta proprio sotto Palazzo Barberini e non certo sotto i giardini del Quirinale. È d’accordo con me anche Adriano La Regina (ex soprintendente archeologico, ndr.) e si può dimostrare», ribadisce lo studioso. Gli indizi chiave, come racconta Coarelli, sono emersi dallo studio dei risultati ottenuti da una serie di scavi, alcuni storici (risalenti al 1901), altri più recenti e ancora inediti, che hanno consentito all’archeologo di ricomporre come un puzzle il cuore dello straordinario monumento: «Il tempio va collocato tra via Barberini e via delle Quattro Fontane», ribadisce Coarelli. Durante i lavori per l’adeguamento dell’ingresso alla galleria d’arte di Palazzo Barberini , venero riportate alla luce possenti murature (oltre ad una serie di ambienti in parte affrescati), identificabili oggi con le sostruzioni del grande podio-platea del tempio che sorgeva sul colle primitivo del Quirinale. E porzioni delle imponenti fondamenta del tempio sarebbero riscontrate anche sul lato di via Barberini.
LA MAPPA
Per Coarelli la mappa del tempio è tutta da ribaltare. Anche perchè nel 2007 proprio al Quirinale si apriva una mostra «Cercando Quirino», con cui l’ illustre archeologo Andrea Carandini presentava i risultati delle indagini col georadar condotte nei giardini del Quirinale e ricostruiva il Tempio esattamente sotto il palazzo presidenziale. Per Coarelli, invece, i resti individuati sotto la Casa degli italiani avrebbero tutt’altra identità: «Lo scavo del traforo nel 1901 rimise in luce una fetta di gigantesca struttura residenziale identificabile, grazie al ritrovamento dei tubi con epigrafi, a Plauziano il famoso suocero dell’imperatore Caracalla». Secondo le fonti, è sulla sommità del «Quirinalis» (uno dei quattro colli primitivi che formeranno il grande Quirinale) che venne edificato il Tempio di Quirino.
E’ noto che nel 293 a.C. il console Lucio Papirio Cursore ordinò la fondazione nel sito di un tempio dedicato al dio Quirino, ed è molto probabile che lo costruì su un santuario più antico risalente alle popolazioni sabine che in età arcaica occupavano il colle. L’unica raffigurazione ce la offre un rilievo in marmo (II sec.) rinvenuto a piazza Esedra nel 1901 (oggi nei depositi di Palazzo Massimo). A descriverlo è l’architetto Vitruvio (ordine dorico con doppio colonnato, circondato da un portico). Eppure la sua posizione rimaneva col punto interrogativo. «Il mons Quirinalis, il Quirinale primitivo non poteva stare oltre via delle IV Fontane», chiarisce Coarelli. Quindi il tempio si sarebbe dovuto sviluppare verso largo S. Susanna.
GLI SCAVI
«La localizzazione del Tempio di Quirino sarà uno dei temi cruciali delle nuove lezioni - annuncia Filippo Coarelli - Il complesso monumentale sta proprio sotto Palazzo Barberini e non certo sotto i giardini del Quirinale. È d’accordo con me anche Adriano La Regina (ex soprintendente archeologico, ndr.) e si può dimostrare», ribadisce lo studioso. Gli indizi chiave, come racconta Coarelli, sono emersi dallo studio dei risultati ottenuti da una serie di scavi, alcuni storici (risalenti al 1901), altri più recenti e ancora inediti, che hanno consentito all’archeologo di ricomporre come un puzzle il cuore dello straordinario monumento: «Il tempio va collocato tra via Barberini e via delle Quattro Fontane», ribadisce Coarelli. Durante i lavori per l’adeguamento dell’ingresso alla galleria d’arte di Palazzo Barberini , venero riportate alla luce possenti murature (oltre ad una serie di ambienti in parte affrescati), identificabili oggi con le sostruzioni del grande podio-platea del tempio che sorgeva sul colle primitivo del Quirinale. E porzioni delle imponenti fondamenta del tempio sarebbero riscontrate anche sul lato di via Barberini.
LA MAPPA
Per Coarelli la mappa del tempio è tutta da ribaltare. Anche perchè nel 2007 proprio al Quirinale si apriva una mostra «Cercando Quirino», con cui l’ illustre archeologo Andrea Carandini presentava i risultati delle indagini col georadar condotte nei giardini del Quirinale e ricostruiva il Tempio esattamente sotto il palazzo presidenziale. Per Coarelli, invece, i resti individuati sotto la Casa degli italiani avrebbero tutt’altra identità: «Lo scavo del traforo nel 1901 rimise in luce una fetta di gigantesca struttura residenziale identificabile, grazie al ritrovamento dei tubi con epigrafi, a Plauziano il famoso suocero dell’imperatore Caracalla». Secondo le fonti, è sulla sommità del «Quirinalis» (uno dei quattro colli primitivi che formeranno il grande Quirinale) che venne edificato il Tempio di Quirino.
E’ noto che nel 293 a.C. il console Lucio Papirio Cursore ordinò la fondazione nel sito di un tempio dedicato al dio Quirino, ed è molto probabile che lo costruì su un santuario più antico risalente alle popolazioni sabine che in età arcaica occupavano il colle. L’unica raffigurazione ce la offre un rilievo in marmo (II sec.) rinvenuto a piazza Esedra nel 1901 (oggi nei depositi di Palazzo Massimo). A descriverlo è l’architetto Vitruvio (ordine dorico con doppio colonnato, circondato da un portico). Eppure la sua posizione rimaneva col punto interrogativo. «Il mons Quirinalis, il Quirinale primitivo non poteva stare oltre via delle IV Fontane», chiarisce Coarelli. Quindi il tempio si sarebbe dovuto sviluppare verso largo S. Susanna.
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