domenica 18 marzo 2012
Franco Cardini risponde ad Andrea Caracini
Da blog di Andrea Carancini
Franco Cardini: professione di fede o professione di fideismo?
Franco Cardini mi ha risposto: alla mia lettera aperta dello scorso 16 Febbraio (http://andreacarancini.blogspot.com/2009/02/davvero-gesu-era-ebreo-lettera-aperta.html ) l'illustre professore ha risposto due giorni dopo con una replica, alquanto stizzita, in dodici punti (disponibile sul suo sito: http://www.francocardini.net/ ).
Inizialmente pensavo di rispondere punto per punto, ma poi mi sono reso conto che non ne vale la pena: ai lettori non cattolici di questo blog diatribe come queste (forse) non interessano, e per quanto riguarda i (molti) lettori cattolici di Cardini, penso che siano rimasti ulteriormente sconcertati dalla sua risposta.
Mi accontento di richiamare un solo punto, tra quelli formulati dal noto cattedratico:
Scrive Cardini: "Che la personalità di Gesu sia autenticamente storica, non è comprovato da sufficienti fonti. Voglio dire che, tradizione scritturale neotestamentaria a parte (sul cui valore storico è aperta una polemica vertiginosa), né Giuseppe Flavio, né Tacito, né Traiano ci forniscono prove storiche sufficienti a ritenere storica la figura di Gesù come riteniamo per esempio storica la figura di Giulio Cesare, sulla quale esiste una quantità di “prove incrociate” di tipo documentario (annali, ma anche documenti legittimamente ritenuti autentici di tipo epigrafico, archeologico, iconico ecc.)".
Si tratta di una posizione che, dopo il Concilio Vaticano II, è diventata dominante non solo nella pubblicistica cattolica di massa ma anche nelle università, sui giornali e nel mondo dell'editoria. Ma è davvero fondata? Chi cerca di argomentare in senso contrario, a favore quindi della piena attendibilità storica dei Vangeli, si trova sovente sbarrate tutte le porte che contano.
Ad esempio, importanti saggisti cattolici come don Ennio Innocenti e don Antonio Persili sono ancora oggi costretti a stampare in proprio i libri che scrivono, visto che persino noti editori che non esitano a professarsi cattolici, non sono interessati a pubblicare le loro opere.
Penso quindi che la migliore risposta, non solo al professor Cardini ma anche a questo clima di ostracismo, sia segnalare due libri, che ritengo particolarmente significativi, dei predetti autori. Il primo libro è: Sulle tracce del Cristo Risorto, di Don Antonio Persili, richiedibile all'autore all'indirizzo:
Don Antonio Persili
Piazza S. Giorgio 14
00019 Tivoli
Il secondo libro è: Gesù a Roma, di don Ennio Innocenti e Ilaria Ramelli (di cui don Innocenti è stato costretto a stampare in proprio anche la quarta edizione, nonostante che l'opera in questione abbia goduto di una recensione ampiamente favorevole da parte di Civiltà Cattolica).
Il volume è richiedibile a:
don Ennio Innocenti
Via Capitan Bavastro 136
00154 Roma
Cari lettori di questo blog, non abbiate remore a contattare gli autori e ad acquistare i suddetti libri: non ve ne pentirete!
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