lunedì 19 marzo 2012
Dino Campana: poesia
Questa poesia è stata pubblicata soltanto dopo la morte di Campana. Il tema è quello della femminilità,
considerata nel suo aspetto animalesco e primordiale, come equivalente del mistero stesso della vita e delle sue forme oscure. La donna scelta per un impossibile dialogo è una prostituta, dominata da una carnalità inconsapevole e del tutto estranea alle domande del poeta, ruotanti attorno a questioni esistenziali. In tal modo la problematica della poesia si allarga a considerare anche l’incomunicabilità tra il poeta e la donna.
Lo stile *espressionistico valorizza soprattutto le parti verbali del discorso, mentre il lessico punta sulla
crudezza e sulla violenza del realismo e della distorsione.
A una troia dagli occhi ferigni
Coi tuoi piccoli occhi bestiali
Mi guardi e taci e aspetti e poi ti stringi
E mi riguardi e taci.La tua carne
Goffa e pesante dorme intorpidita
Nei sogni primordiali.Prostituta...
Chi ti chiamò alla vita? D’onde vieni?
Dagli acri porti tirreni,
Dalle fiere cantanti di Toscana
O nelle sabbie ardenti voltolata
Fu la tua madre sotto gli scirocchi?
L’ immensità t’impresse lo stupore
Nella faccia ferina di sfinge
L’ a l it o b rulicante della vita
Tragicament e come a lionessa
Ti disquassa la tua criniera nera
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