Ci sono stati italiani che hanno combattuto contro l'occupazione tedesca, altri che per disinformazione e ignoranza hanno guardato al capitalismo feudale dell'Unione Sovietica credendo nel nuovo comunismo e combattendo per esso, altri che, pur nei giorni terribili della disfatta bellica, non dimenticarono il vero Socialismo, e preferirono votarsi alla morte piuttosto che cedere all'invasione barbarica. Oggi, nell'inferno di un mondo padronale come mai in passato, affamato, devastato, profondamente ingiusto e sempre più colmo di privilegi per pochissimi riprendiamo le parole di Nicola Bombacci
"Compagni! Guardatemi in faccia, compagni! Voi ora vi chiederete se io sia lo stesso agitatore socialista, il fondatore del Partito comunista, l’amico di Lenin che sono stato un tempo. Sissignori, sono sempre lo stesso! Io non ho mai rinnegato gli ideali per i quali ho lottato e per i quali lotterò sempre.Ero accanto a Lenin nei giorni radiosi della rivoluzione, credevo che il bolscevismo fosse all'avanguardia del trionfo operaio, ma poi mi sono accorto dell’inganno…Il socialismo non lo realizzerà Stalin, ma Mussolini che è socialista anche se per vent’anni è stato ostacolato dalla borghesia che poi lo ha tradito… ma ora Mussolini si è liberato di tutti i traditori e ha bisogno di voi lavoratori per creare il nuovo Stato proletario!"
Nicola Bombacci
15 marzo 1945, Genova, discorso rivolto alle camicie nere
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