Come insegnano la magia salomonica e cabbalistica, e come ogni orientalista dovrebbe saper bene, racchiuso nel suono vi è la potenza del verbo e nel verbo la manifestazione intellettiva del divino. Per risonanza, quindi per effetto simpatico, nel vuoto del locus mentale, che abbiamo provveduto a edificare durante la fase iniziale della pratica, la vibrazione della parola di potenza plasma il nostro intimo nella forma e nella sostanza delle qualità divine raccolte nel verbo stesso. Se comprendiamo che lo I.A.O. gnostico corrisponde a A.U.M., il suono radice della creazione nella tradizione vedica, e quindi, per traslazione, al mantra AMEN nella tradizione cristiana, non possiamo che rimanere atterriti innanzi alla potenza immaginifica ed evocativa in esso intrinseca e agli effetti che ciò può comportare nella mente, nel corpo e nell’anima dell’iniziato adeguatamente preposti al suo accoglimento. Il mantra I.A.O. è stato oggetto di attenzione da parte di scuole e chiese aventi radici
gnostiche. Per avere una più ampia comprensione di questo mantra prenderemo in considerazione quanto insegnato da parte di Aleister Crowley e da Arnoldo Krumm-Heller, entrambi, seppur in modo e valenza diversa, espressione della ripresa moderna dell’esoterismo occidentale.
Inizierò parlando della valenza che Crowley diede a tale «mantra». Crowley sosteneva, e in questo non molto si discostava da alcune scuole gnostiche, che questo mondo è illusorio e formato da tenebre. Un mondo in cui l’uomo non iniziato si muove brancolante nell’ingannevole ombra. Crowley insiste sulla necessità di trovare la luce magica per «vedere» il vero mondo e come questo obiettivo sia connesso proprio alla formula IAO. Tale dettato si innesta nella visione cosmogonica, del Crowley, degli eoni susseguenti, ognuno dei quali governato e rappresentato da una particolare manifestazione divina. Per il magista inglese la misura temporale (eone) appena, a suo dire, conclusa era ascrivibile al Dio morente dei cristiani, Gesù, per cui nell’attuale porzione temporale intermedia, fra il vecchio che persiste e il nuovo che ancora non esiste, si dovrebbe ufficiare per l’avvento del nuovo eone presieduto da Horus (figlio di Iside e Osiride), di cui ricordiamo che I.A.O. è uno dei molteplici nomi.
Tratto da "Uomo Riflesso Sacro"
edizioni Lulu
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IAO è l'antica divinità venerata nell'ambito del mondo ebraico ed era un asino magari rosso come nell'Eone rappresentante il settimo cielo nei pavimenti musivi dell'Aula Nord di Aquileia
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